L’Europa chiude una sessione segnata dai timori sull’inflazione americana – 26/06/2024 alle 18:02

L’Europa chiude una sessione segnata dai timori sull’inflazione americana – 26/06/2024 alle 18:02
L’Europa chiude una sessione segnata dai timori sull’inflazione americana – 26/06/2024 alle 18:02
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La borsa Euronext è raffigurata nel quartiere degli affari La Défense a Parigi

Mercoledì i mercati europei hanno chiuso in netto ribasso, nonostante i commenti incoraggianti dei responsabili della politica monetaria europea, con la pubblicazione di venerdì dell’inflazione statunitense che ha pesato sul sentiment.

A Parigi, il CAC 40 ha perso lo 0,69% a 7.609,15 punti, il tedesco Dax lo 0,08% e il britannico Footsie lo 0,27%.

L’indice EuroStoxx 50 ha chiuso la seduta in ribasso dello 0,37%, rispetto allo 0,48% del FTSEurofirst 300 e allo 0,53% dello Stoxx 600.

Mercoledì diversi membri del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) hanno sottolineato che l’inflazione continuerà a rallentare e che la banca centrale potrebbe continuare ad abbassare i tassi.

Olli Rehn, Fabio Panetta e Philip Lane hanno quindi ricordato che l’inflazione dovrebbe infine ritornare al suo obiettivo nel medio termine e che il processo di normalizzazione della politica monetaria nella zona euro dovrebbe continuare.

Tuttavia, gli asset europei hanno sofferto della cautela degli investitori, che si stanno posizionando per il prossimo dato sull’inflazione PCE negli Stati Uniti, atteso venerdì.

Mentre la settimana è stata povera di indicatori economici, gli indicatori di dinamica dei prezzi superiori al consenso in Canada e Australia hanno riacceso i timori che l’inflazione statunitense si dimostrerà persistente, rinviando ulteriormente un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Il nervosismo domina anche in Europa prima del primo turno delle elezioni legislative francesi, questa domenica.

“La buona notizia per l’Eurozona è che l’incertezza politica in Francia non porta ad un inasprimento delle condizioni finanziarie e tanto meno a uno stress sistemico”, osserva Xavier Chapard, stratega della LBPAM, che rileva che l’indicatore di stress sistemico della BCE a malapena ha reagito allo scioglimento dell’Assemblea.

Allo stato attuale e salvo sorprese, “l’impatto sulle prospettive economiche della zona euro dovrebbe essere limitato”, conclude lo stratega.

UNA STRADA DI MURO

Wall Street esita a metà sessione, poiché gli investitori si posizionano prima della prossima pubblicazione sull’inflazione PCE per giugno, mentre Nvidia sostiene il settore tecnologico.

Alla chiusura in Europa, le contrattazioni della Borsa di New York hanno indicato un calo dello 0,13% per il Dow Jones, contro lo 0,1% per lo Standard & Poor’s 500, e un rialzo dello 0,13% per il Nasdaq Composite.

VALORI

Il rimbalzo di Nvidia ha sostenuto i titoli tecnologici, con l’indice settoriale che è stato l’unico settore a registrare una performance positiva, dello 0,36%.

Bouygues ha chiuso in fondo al CAC 40, perdendo il 2,87%, dopo che JPMorgan ha abbassato il suo obiettivo di prezzo sul gruppo.

Atos ha annunciato mercoledì in un comunicato stampa di aver ricevuto dai suoi creditori una proposta rivista di ristrutturazione finanziaria globale che tiene conto della fine delle trattative con Onepoint, Butler Industries ed Econocom, ed è crollato del 4,92%.

Jefferies ha alzato la raccomandazione e il prezzo target sul Future, che ha guadagnato il 9,47%, tra le migliori performance dello Stoxx 600.

La Bavarian Nordic ha presentato una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per un vaccino contro la chikungunya, che ha dato una spinta al gruppo del 17,14%.

Volkswagen crolla dell’1,78% poiché gli investitori sono preoccupati per i costi e le incertezze di una joint venture con il produttore statunitense di veicoli elettrici Rivian.

Alfen, specialista nello stoccaggio di energia e fornitore di infrastrutture per veicoli elettrici, mercoledì ha tagliato le previsioni sui ricavi e sull’Ebitda per quest’anno ed è crollato del 46,9%.

VALUTARE

I rendimenti statunitensi sono in forte aumento, sostenuti dai dati sull’inflazione più alti del previsto pubblicati questa settimana in Canada e Australia, mentre questa settimana è prevista l’emissione di 183 miliardi di dollari di debito.

Alla chiusura dei mercati dei tassi d’interesse in Europa, il rendimento dei titoli del Tesoro a dieci anni è salito di 7,8 punti base al 4,3157%, rispetto ai 6 punti base del tasso a due anni, al 4,7514%.

Il rendimento del decennale tedesco è salito di 4 bps al 2,452%, mentre quello del biennale è rimasto stabile al 2,823%.

I CAMBIAMENTI

Il dollaro si sta rafforzando e ha raggiunto il livello più alto dall’inizio di maggio, sostenuto dai timori che l’inflazione si dimostrerà più persistente del previsto attraverso l’Atlantico.

Il dollaro ha guadagnato lo 0,4% rispetto al paniere di valute di riferimento, mentre l’euro ha perso lo 0,3% a 1,0681 dollari. La sterlina è scesa dello 0,5% a 1,262 dollari.

OLIO

Il greggio è in calo dopo che i dati pubblicati mercoledì dall’Energy Information Administration hanno mostrato che le scorte petrolifere statunitensi sono aumentate di 3,6 milioni di barili la scorsa settimana, rispetto alle aspettative di consenso per un calo di 2,9 milioni di barili.

Il Brent è sceso dello 0,35% a 84,71 dollari al barile, il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è sceso dello 0,48% a 80,44 dollari.

(Scritto da Corentin Chappron, a cura di Tangi Salaün)

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