“Ricoveri in terapia intensiva e talvolta esiti fatali”: 14 bambini sono morti di pertosse in Francia dall’inizio del 2024

“Ricoveri in terapia intensiva e talvolta esiti fatali”: 14 bambini sono morti di pertosse in Francia dall’inizio del 2024
“Ricoveri in terapia intensiva e talvolta esiti fatali”: 14 bambini sono morti di pertosse in Francia dall’inizio del 2024
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La circolazione dei batteri che causano la pertosse, “molto significativa nella prima metà del 2024 e che si sta intensificando nelle ultime settimane”, ha portato nei primi sei mesi dell’anno a un numero di casi già superiore a tutto il 2023.

Quattordici bambini sono morti dall’inizio dell’anno, 80 i ricoverati in ospedale: una forte recrudescenza della pertosse, più virulenta rispetto agli ultimi anni, colpisce soprattutto i neonati, che sono più vulnerabili, soprattutto a causa della scarsa vaccinazione rispetto al resto della popolazione.

Date le incognite sull’entità e la durata del picco epidemico e sulla contagiosità di questa infezione respiratoria, raramente grave, venerdì la sanità pubblica francese ha invitato, nel suo rapporto, a rafforzare la vigilanza “mentre si avvicinano i principali raduni previsti per quest’estate, in particolare i Giochi Olimpici e Paralimpici” di Parigi, soprattutto per i più a rischio.

L’SpF ha segnalato un forte aumento della mortalità per questa malattia che si ripresenta in cicli da tre a cinque anni. Da dieci anni, l’anno con il maggior numero di decessi di minori di 15 anni è stato il 2017 con dieci decessi nell’intero anno, rispetto ad esempio ai soli tre del 2023.

Sono soprattutto i neonati, troppo piccoli per essere vaccinati (meno di due mesi) contro questa infezione respiratoria altamente contagiosa, ad essere maggiormente colpiti da forme gravi, ricoveri e decessi. Dei 14 bambini deceduti registrati da gennaio, 13 avevano meno di due mesi e uno è morto a causa di difficoltà respiratorie indotte poco dopo aver contratto la pertosse, ha detto l’SPF.

“Vediamo in questa popolazione di neonati non ancora vaccinati forme drammatiche di pertosse con ricoveri in terapia intensiva e talvolta esiti fatali”ha deplorato all’AFP Philippe Sansonetti, professore emerito dell’Istituto Pasteur e del Collège de France, giudicando che “Non è accettabile che si ripeta oggi una cosa del genere in Francia”.

Per proteggere i bambini, la Sanità Pubblica francese insiste sulla vaccinazione delle madri, e questo durante ogni gravidanza, fin dal feto “benefici del passaggio transplacentare degli anticorpi della pertosse che permettono di proteggere il bambino fino all’ottenimento della protezione vaccinale individuale”.

La vaccinazione delle donne in gravidanza consente, per i bambini di età inferiore a tre mesi, “dividere per quattro il rischio di pertosse, dimezzare il numero di ricoveri ospedalieri e ridurre del 95% il numero di decessi legati alla pertosse”scrive venerdì anche il Ministero della Salute in un comunicato stampa.

Casi raggruppati

Per quanto riguarda i casi raggruppati rilevati dall’SPF, “la maggior parte dei cluster sono intrafamiliari o si verificano in comunità (scuole materne, primarie, medie e superiori) con la maggioranza dei casi non in regola con la vaccinazione”specifica SpF.

Chi è vicino al neonato deve anche verificare che sia adeguatamente vaccinato contro la pertosse, che richiede richiami troppo spesso trascurati, ha ricordato Sansonetti. Ha osservato “un vero problema di rivaccinazione”, molto importante nella pertosse, perché la nuova generazione di vaccini lo è “estremamente ben tollerato ma non ha la stessa efficacia e durata della protezione” rispetto alla generazione precedente, che offriva una memoria immunitaria molto lunga ma effetti collaterali significativi.

I neonati possono infatti essere contaminati da bambini poco prima dei sei anni, un fenomeno “non inaspettato” vedere “la durata della protezione indotta dai vaccini”ovvero quello di dodici anni secondo SpF.

La vaccinazione contro la pertosse è ora uno dei vaccini infantili obbligatori, con un’iniezione a due mesi e una a quattro mesi, quindi un richiamo a 11 mesi.

Oltre ai richiami a 6 anni poi tra 11 e 13 anni, ne è previsto un altro a 25 anni, poi a qualsiasi età per gli adulti con piani genitoriali o a stretto contatto con neonati.

La recrudescenza della pertosse sta colpendo tutta Europa: l’ECDC (Centro europeo per il controllo delle malattie) aveva già registrato tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2024 oltre 32.000 casi rispetto ai 25.130 casi del 2023.

Nel Regno Unito, da gennaio, a 181 bambini sotto i tre mesi è stata diagnosticata la pertosse e otto sono morti a causa di essa. Secondo i dati citati da SpF, in tutto il mondo si contano circa 40 milioni di casi e 300.000 decessi ogni anno.

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