avviata la procedura di scioglimento del piccolo gruppo identitario Les Remparts

avviata la procedura di scioglimento del piccolo gruppo identitario Les Remparts
avviata la procedura di scioglimento del piccolo gruppo identitario Les Remparts
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Le lettere sono state consegnate questo 1ehm Maggio ai vertici del piccolo gruppo di Lione per informarli dell’avvio di una procedura di scioglimento. Nel mirino anche due associazioni che permettono ai Remparts di gestire un bar e una palestra di boxe.

Le Figaro Lione

I recenti arresti e condanne di parenti ed ex leader del movimento si sono aggiunti alle argomentazioni del Ministero degli Interni. Richiesta da tempo dai leader politici della sinistra e del centro e studiata da diversi mesi dai servizi dello Stato, la procedura di scioglimento del piccolo gruppo identitario Les Remparts è stata ufficialmente avviata mercoledì 1ehm Maggio, secondo le informazioni di Progresso confermato a Figaro da diverse fonti vicine alla questione. Diversi leader di questo gruppo, che si presenta come a “bastione della civiltà”, hanno ricevuto notifica in merito dall’ufficio legale di Beauvau. Nel mirino sono anche le due associazioni La Traboule e Top Sport Rhône, proprietarie rispettivamente dei locali dell’omonimo bar e della palestra di boxe Agogée, gestita dai Remparts. Obiettivo: chiudere questi locali, sopravvissuti allo scioglimento della Génération Identitaire nel 2021.

In sostanza, il Ministero si basa sul paragrafo 6 dell’articolo L212-1 del Codice di sicurezza interna che consente lo scioglimento di qualsiasi associazione o gruppo che causi o contribuisca all’odio o alla violenza a causa dell’origine, della religione o dell’orientamento sessuale. I servizi, in particolare i servizi segreti, hanno quindi cercato di documentare il carattere xenofobo, omofobico e islamofobo delle pubblicazioni online, degli slogan durante le manifestazioni e delle azioni violente compiute da persone affiliate ai Remparts. Una fonte di sicurezza menziona i manifesti razzisti affissi in piazza Marie Perrin dopo l’attentato di Annecy, la presenza di attivisti a Romans-sur-Isère durante la violenta manifestazione di novembre, l’attacco alla conferenza sulla Palestina poco prima o l’appropriazione indebita di notizie come la morte di Axelle Dorier, Thomas Perroto o Matisse. “C’è il discorso e le azioni di agitazione con slogan, poi le azioni violente in seguito, e questo è collegato”assicura questa fonte.

Uno scioglimento pronunciato a maggio?

Poiché l’organizzazione non ha statuto associativo, il fascicolo mira anche a dimostrare la sua qualifica come “gruppo di fatto”, per quanto riguarda la sua precisa organizzazione. Su questo punto così come su quello dell’incitamento all’odio, l’intelligence è stata aiutata dalle recenti condanne di Sinisha M., ex portavoce dei Remparts, per una violenta aggressione razzista, insieme a un membro del piccolo gruppo. Anche le due ondate di arresti seguite all’attacco alla conferenza sulla Palestina tenutasi in autunno a Vieux-Lyon hanno illustrato questo passaggio all’azione.

Contattato da Le Figaroil portavoce dei Remparts nega qualsiasi coinvolgimento dei membri del piccolo gruppo in azioni violente. “Contestiamo alcuni elementi del decreto e intendiamo non sottoporci a questa procedura di censura e di persecuzione politica alla quale sono sottoposti da diversi anni gli attivisti identitari di Gérald Darmanin”, lui rispose. Il ministro degli Interni aveva ottenuto lo scioglimento della Génération identitaire nel 2021. Ma non essendo riuscita a chiudere le sue sedi ad Agogée e Traboule, non ha potuto impedire che Les Remparts nascesse sulle sue ceneri. Il riferimento alle associazioni che le detengono deve questa volta dare una portata più ampia allo scioglimento.

Quest’ultima potrebbe essere pronunciata in Consiglio dei ministri in tempi brevi. Diversi eletti hanno già accolto favorevolmente l’avvio di questa procedura, come il sindaco di Lione, Grégory Doucet (EELV). “Dopo numerose richieste, accolgo con favore la procedura avviata dal Ministro dell’Interno, ha scritto sul social network X questo giovedì mattina. Dobbiamo lottare insieme, tutte le forze politiche unite, contro i nemici della Repubblica”. Per ora i vari funzionari hanno dieci giorni per presentare le loro argomentazioni a Beauvau. Sono poche le possibilità che possano comunque influenzare il decreto finale, che potrebbe essere impugnato davanti al Consiglio di Stato. Come è avvenuto invano con la Génération Identitaire o con il gruppo di estrema sinistra Gale.

#Belgique

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