Museo del cinema Kawakita: Chantal Stoman: Ōmecitta

Museo del cinema Kawakita: Chantal Stoman: Ōmecitta
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È una mostra di tremenda nostalgia. Si intitola: Omecittà. Si svolge dal 1 al 5 maggio nel meraviglioso Museo del cinema Kawakita di Kamakura, luogo che ha ospitato i più grandi registi e attori giapponesi e stranieri. Le immagini provengono da Chantal Stoman. Ci ha allegato questo testo. – JJN

Marzo 2017
Nonostante il suo nome poetico, Ome “la prugna blu” è una cittadina piccola e un po’ squallida nella periferia esterna di Tokyo.

Lontano, lontano dagli studi di Hollywood. Eppure, a Ome, il cinema è ovunque. Di strada in strada, sulle vetrine dei negozi, sui frontoni degli edifici, sui cancelli dei parcheggi, la città è ricoperta di pannelli dipinti che rappresentano manifesti cinematografici. Gli abitanti vagano tra Lawrence d’Arabia, La valle dell’Eden, La Strada, Bonnie e Clyde…Sui muri degli edifici o delle case ci sono decine di locandine cinematografiche.

Un magnifico viaggio in un passato glorioso che rivela una città che fu a lungo un paradiso per gli appassionati di cinema giapponesi. Dopo la guerra, Ome aveva tre cinema specializzati nella proiezione di film da tutto il mondo. Poi, negli anni ’70, le presenze diminuirono e i cinema chiusero i battenti, lasciando come unica testimonianza della cinefilia cittadina centinaia di locandine cinematografiche, tutte dipinte da Bankan, un artista locale. Negli anni ’90, quando il cinema era scomparso da Ome, il paese decise di far rivivere questo passato esponendo sui muri delle facciate della via principale queste opere originali che erano state conservate dal pittore. Omecittà è la storia del mio incontro con una città abbagliante, sconosciuta ai giapponesi. Una narrazione intima con Cinecittà Giapponese. Un tuffo nella storia del particolarissimo rapporto tra il Giappone e l’Occidente. Quello di un rapporto eccezionale con l’arte e con l’estero. Quella, purtroppo così universale, di un declino, di un rapporto con il passato e con la memoria.

Ottobre 2019
Da più di dieci anni il mio lavoro fotografico è strettamente legato al Giappone. Affascinato dall’arcipelago, ispirato dalla sua cultura misteriosa e inquietante, sono stati i collegamenti che ho stabilito lì a portarmi in questa affascinante cittadina, ignorata da tutti.

Questa mattina di ottobre a Parigi, impegnata a selezionare le foto per il mio prossimo libro Chantal Stoman: Ōmecitta, ricevo una telefonata da Ome che mi informa che un tifone ha appena causato danni terribili e distrutto quasi tutti i cartelloni pubblicitari della città. Sconvolto da questa notizia, mi rendo conto che tutto questo ricordo sta scomparendo. Ciò che tanto temevo è appena successo. Penso subito a Bankan. Ai suoi dipinti annegati nell’acqua piovana, portati via nel silenzio e nell’oblio.

In questo momento guardo le mie foto e mi rendo conto della testimonianza che questo progetto rappresenta. Attraverso l’immagine arriva la messa in discussione del fragile confine tra la realtà e la sua rappresentazione. La fotografia si riposa qui in questa dialettica tra ciò che si rende visibile e ciò che questo visibile testimonia l’assenza. Nella mia testa si svolge il film dei miei ricordi di Omecittà: l’incontro con una città ignorata da tutti, che non ha mai sfruttato questa sua eccezionale caratteristica per attirare turisti. In pochi mesi ho avuto il privilegio di diventare l’unico testimone di una storia che avevo appena scoperto e che mi preparavo a svelare al mondo.

Chantal Stoman

Museo del cinema Kawakita
2 Chome-2-2-12 Yukinoshita
Kamakura, Kanagawa 248-0005, Giappone
https://kamakura-kawakita.org/it/

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