LA PREPARAZIONE DEL TABASKI SUL VOLTO DELLA RASSEGNA STAMPA DELL’APS QUESTO WEEKEND

LA PREPARAZIONE DEL TABASKI SUL VOLTO DELLA RASSEGNA STAMPA DELL’APS QUESTO WEEKEND
LA PREPARAZIONE DEL TABASKI SUL VOLTO DELLA RASSEGNA STAMPA DELL’APS QUESTO WEEKEND
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Dakar, 15 giu. (APS) – La stampa quotidiana di sabato tratta soprattutto temi legati all’Eid-el-adha o Tabaski, la grande festa musulmana che sarà celebrata lunedì 17 giugno in Senegal dalla stragrande maggioranza dei fedeli musulmani.

“Due giorni (domenica e lunedì) per sacrificare nel rito di Abramo”, scrive Sud Quotidien, a proposito del Tabaski, la grande festa musulmana durante la quale si consiglia di sacrificare una pecora, rito che vuole essere un atto della fede e della sottomissione a Dio.

“Tra pecore a caro prezzo per le borse +gorgorlu+ e difficoltà di trasporto accentuate dall’indebito aumento dei biglietti, i senegalesi si preparano a festeggiare nuovamente nella divisione il festival Tabaski 2024”, scrive lo stesso giornale, dopo aver titolato “Un tabaski, due partiti”.

Il quotidiano Le Quotidien riporta un “aumento dei costi” soprattutto sui mercati di approvvigionamento delle pecore, ma nonostante tutto, le popolazioni sono determinate a darsi i mezzi per festeggiare Tabaski come si deve “a tutti i costi” .

“Ogni anno è lo stesso ritornello: una pecora costa. Ma ogni anno, anche se si bucano le tasche, i senegalesi riescono a trovare delle corna per Tabaski», riferisce Le Quotidien.

C’è anche “l’eterna anarchia nei trasporti”, nei giorni precedenti Tabaski, nota il quotidiano Le Soleil, che riporta un “aumento dei prezzi alla vigilia del festival”.

Questa situazione ha provocato la reazione del ministro delle Infrastrutture, dei trasporti terrestri e aerei. Malick Ndiaye ha richiamato all’ordine i trasportatori. Ha ricordato che “non è stato discusso alcun aumento dei prezzi” con gli operatori del settore, secondo il quotidiano Libération.

Il quotidiano L’info riferisce addirittura che l’autorità di vigilanza “alza la voce” di fronte a questo “aumento ingiustificato” dei prezzi dei trasporti. Ha avvertito che “qualsiasi aumento delle tariffe costituirebbe una violazione della normativa sulle tariffe dei trasporti stradali […]”

Del resto diversi giornali riportano il calo dei prezzi dei principali beni di consumo. Il quotidiano L’Observateur parla di “eterna aspersione”. “Il costo della vita è sempre stato un grattacapo per diversi regimi politici”, nota il giornale, secondo cui i prezzi più bassi sono “una soluzione ai problemi”.

Gli economisti intervistati dal quotidiano si battono per una soluzione “sostenibile”, “strutturale”, che coinvolga in particolare il consumo locale e l’autosufficienza alimentare.

Sulle misure annunciate giovedì dal governo si è espresso anche il Forum Civile, la filiale senegalese della ONG Transparency International, riferiscono diversi quotidiani.

Birahim Seck, capo del Foro Civile, apprezza certamente “gli sforzi del governo”, ma è meglio invitare le autorità a “lavorare per garantire la sicurezza e la sovranità alimentare”, riferisce il quotidiano L’As.

“Il Senegal è ancora un paese importatore netto. A ciò si aggiungono i costi di trasporto e di assicurazione che riducono notevolmente i margini di profitto degli operatori economici”, spiega Seck nel commento riportato dal quotidiano L’info.

”Buono ma potrebbe fare di meglio. Ecco come alcuni politici valutano il calo dei prezzi dei prodotti alimentari. La soluzione sostenibile sta nella promozione dell’agricoltura locale, da un lato, e nella riduzione dello stile di vita dello Stato, dall’altro”, si legge nelle colonne di Walfquotidien.

Secondo Enquête, su questo tema il nuovo regime, salito al potere all’inizio dello scorso aprile, “cammina sul filo del rasoio”. Il giornale, citando gli specialisti, sostiene che “la situazione di bilancio non lo consente […] avere maggiori margini di manovra rispetto a questo calo dei prezzi dei beni di prima necessità”.

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