Casablanca cambia marcia

Casablanca cambia marcia
Casablanca cambia marcia
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Per accelerare il processo di ricollocazione delle famiglie che vivono in edifici antigenici e a rischio, nei prossimi 5 anni verranno costruite 62.000 unità abitative. La mobilitazione dei terreni e la gestione finanziaria dei progetti dovrebbero quindi essere più fluide che in passato.

La città di Casablanca sembra ben impegnata in questo vasto programma di riabilitazione. A margine dei preparativi per i Mondiali del 2030, Mohamed Mhidia, wali della regione di Casablanca-Settat, si sta dando da fare per realizzare i vari progetti di ristrutturazione e potenziamento delle attrezzature della base in tempo ma anche in buone condizioni , che hanno portato a riunioni di supervisione per la maggior parte dei fascicoli pendenti.

In stretta collaborazione con gli altri dipartimenti, particolare attenzione è riservata alla questione abitativa, uno dei maggiori problemi precedentemente difficili da gestire da parte dei funzionari comunali.

In effeti, “ Il programma Città senza baraccopoli (VSB) a Casablanca è rimasto indietro rispetto ad altre città, perché il numero di pratiche da elaborare è molto elevato. » ha spiegato recentemente, a margine di un incontro con i funzionari della regione di Casablanca-Settat, Fatima Zahra El Mansouri, ministro della Pianificazione regionale, dell’edilizia abitativa, dell’urbanistica e delle politiche urbane, precisando che la fattibilità del programma richiede anche l’intervento di numerosi cittadini e attori privati.

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Per realizzare con successo le operazioni di rehousing, è innanzitutto necessario mobilitare la base territoriale necessaria, definire il pacchetto finanziario, per non parlare della risoluzione dei vincoli tecnici e amministrativi che possono ostacolare i progetti. Allo stesso modo, va notato, secondo il ministro, che l’approccio partecipativo che coinvolge i cittadini e la società civile ha dato i suoi frutti e ha permesso di accelerare il ritmo dei risultati.

Allo stesso modo, oltre al deficit in termini di offerta di alloggi per soddisfare questa continua crescita della domanda, un aumento del numero di baraccopoli e alloggi insalubri non migliora in alcun modo la situazione poiché le famiglie devono essere trasferite.

Da notare che circa il 40% della popolazione che vive nelle baraccopoli del Marocco si registra a Casablanca.

Inoltre, almeno 50.000 vecchie case che rischiano la rovina o non hanno la necessaria solidità si trovano principalmente nella vecchia medina o nei quartieri popolari.

Di fronte a questa constatazione, il Consiglio comunale ha stabilito una diagnosi della situazione in cui commissioni tecniche hanno censito queste abitazioni, classificandole in base ai rischi di crollo che presentano, al fine di garantire la priorità alle famiglie interessate in un’ottica per ricollocarli il più rapidamente possibile.

Pertanto, il contratto di programma per il periodo 2024-2028 stabilito dal Dipartimento per l’edilizia abitativa mira a sradicare almeno l’80% di queste tipologie di alloggi. A questo scopo, El Mansouri ha informato del lancio di una serie di inviti a manifestare interesse per la costruzione di 62.000 unità abitative nella capitale economica nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di portare il volume delle abitazioni a 120.000 entro il 2030.

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