Tassare i ciclisti è “una vergogna”, afferma un’organizzazione pro-ciclismo

Tassare i ciclisti è “una vergogna”, afferma un’organizzazione pro-ciclismo
Tassare i ciclisti è “una vergogna”, afferma un’organizzazione pro-ciclismo
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Imporre una tassa ai ciclisti che pedalano in inverno è “il massimo” e “una falsa buona idea”, afferma VéloCentrix, un’organizzazione comunitaria del Quebec dedita alla promozione e alla difesa dei diritti dei ciclisti.

“VéloCentrix considera un peccato che in una città dove la bicicletta rappresenta appena l’1% degli spostamenti e con infrastrutture tanto obsolete quanto rare, si pensi di far pagare ai ciclisti il ​​poco servizio ricevuto mentre gli automobilisti impiegano più tempo. del 95% dello spazio pubblico senza pagare la giusta quota”, ha giudicato Michaël Gosselin, presidente dell’organizzazione, in una lettera ricevuta da GiornaleMercoledì.

Quest’ultimo ha reagito a una protesta in cui Patrick Paquet, leader non eletto dell’Équipe prioritaria Québec (EPQ), proponeva di istituire una tassa “simbolica” annua inferiore a 30 dollari per gli appassionati di ciclismo invernale, al fine di coprire le spese di sgombero delle piste ciclabili. percorsi e assorbendo i deficit della Capital Transportation Network (RTC).

Meno di $ 100.000

In un’intervista, il signor Gosselin ha precisato che il numero degli appassionati di ciclismo invernale in Quebec si aggirerebbe tra le 1.000 e le 3.000 persone. Se si imponesse loro una tassa di 30 dollari, si ricaverebbero meno di 100.000 dollari all’anno.

“I costi di gestione dell’imposta sarebbero superiori alle entrate generate. Chi propone questa tassa ride dell’intelligenza dei vostri lettori”, ritiene.

Nella sua missiva, il presidente di Vélocentrix ha tenuto a ricordare che “le città che volevano imporre una tassa o una registrazione sulle biciclette si sono tutte tirate indietro, constatando che l’attuazione del sistema era deficitaria e che scoraggiava la pratica di questo modo di trasporto efficiente ed economico per la società.

somma irrisoria

Michaël Gosselin ha aggiunto che “nonostante tutte le difficoltà incontrate per ottenere infrastrutture ciclistiche sicure, gli oppositori a volte ritornano con l’idea di far pagare ai ciclisti le strutture che costano una miseria rispetto alle centinaia di milioni di dollari spesi ogni anno per queste infrastrutture manutenzione delle strade dedicate al traffico automobilistico.

Secondo lui, “alcuni automobilisti credono erroneamente che le targhe e le tasse di guida servano per la manutenzione stradale, quando invece servono a coprire i costi dell’assicurazione automobilistica SAAQ per gli infortuni causati alle persone dai veicoli a motore. Il costo della manutenzione delle strade deriva dalle tasse riscosse dai diversi livelli di governo da TUTTI i cittadini, automobilisti e ciclisti.

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