Al Parco La Villette, un’architettura al passo con i tempi

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Il Pavillon Jardins, un edificio per uffici progettato da Atelier du Pont, a Parigi-La Villette, nel maggio 2024. CHARLY BROYEZ

Nel 1982, fu con l’idea di realizzare un parco per il 21e secolo che Bernard Tschumi mise su carta il suo sistema di punti, linee e superfici, che gli valse il concorso per il sito di La Villette. Le ventisei “follie”, piccole architetture rosse, ognuna con la propria personalità, sono la punteggiatura di questa partitura flessibile e vorticosa come un dipinto di Wassily Kandinsky, che suggella con gioia il connubio tra natura e cultura. Né la Cité de la Musique, di Christian de Portzamparc (1995), né la Philharmonie de Paris, di Jean Nouvel (2015), né alcuno degli edifici costruiti da allora li hanno mai messi in ombra.

Questi segni, che costituiscono l’identità del luogo, hanno facilitato, al contrario, l’integrazione di edifici imponenti, per non dire gesticolanti, in quello che ha finito per formare, con lo Zénith, di Chaix e Morel (1984), la Géode , di Adrien Fainsilber e Gérard Chamayou (1985), una bella collezione di architettura. Per quanto notevole, è rimasto comunque ancorato a un periodo ormai passato, disconnesso dalle sfide brutalmente imposte dall’emergenza climatica, nonché da un contesto generale di crisi e di messa in discussione delle gerarchie tradizionali.

Edificio per uffici

Due progetti lo hanno attualizzato: un edificio per uffici e un insieme di padiglioni creati appositamente per i Giochi Olimpici e Paralimpici, per ospitare le diverse federazioni sportive. Creato da Anne-Cécile Comar e Philippe Croisier, dell’Atelier du Pont, il primo ha ospitato per diversi mesi le squadre del Centro Esposizioni, rimaste confinate, dall’inaugurazione del sito a metà degli anni ’80, in edifici prefabbricati.

Al Pavillon Jardins, un edificio per uffici progettato da Atelier du Pont, a Parigi-La Villette, nel maggio 2024.

Al Pavillon Jardins, un edificio per uffici progettato da Atelier du Pont, a Parigi-La Villette, nel maggio 2024.

Al Pavillon Jardins, un edificio per uffici progettato da Atelier du Pont, a Parigi-La Villette, nel maggio 2024. VINCENZO LEROUX

Situata ai margini del parco, sul lotto di terreno storicamente occupato da queste vecchie caserme, questa struttura luminosa soddisfa i principi della costruzione bioclimatica: una struttura in legno che sostiene una facciata in vetro; un sistema di ventilazione naturale; mobili (parzialmente) progettati con materiali riutilizzati; una valle scavata tutt’intorno all’edificio per irrigare il suolo e promuovere la biodiversità… Gli architetti hanno lavorato con il paesaggio di vegetazione selvatica, che abbonda tutto intorno all’edificio, che offre tutte le prospettive dall’interno. Le chiome dei grandi alberi e degli arbusti che si ergono ai loro piedi fanno da sfondo a tutti gli spazi lavorativi e da cornice ai numerosi terrazzi che li prolungano all’esterno, creando per gli utenti la sensazione di essere immersi in un incantevole sottobosco.

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