conosci l’incredibile storia dei combattenti della resistenza dei Black Devils?

conosci l’incredibile storia dei combattenti della resistenza dei Black Devils?
conosci l’incredibile storia dei combattenti della resistenza dei Black Devils?
-

Conoscevi la Maquis del Diavolo Nero? Si tratta di una rete metropolitana che operava a Saint-Denis-le-Thiboult (Seine-Maritime) durante la Seconda Guerra Mondiale. Il nipote dei fratelli Boulanger, all’origine della rete, apre le porte della casa dove si trovava la macchia mediterranea e dà la sua testimonianza.

“Amico, Senti il volo nero dei corvi sulle nostre pianure? […] Stanotte il nemico conoscerà il prezzo del sangue e delle lacrime…” VSl primo verso della Canzone dei Partigiani ben riassume la scelta fatta dai fratelli Boulanger e dalle loro mogli nel 1941, quella di unirsi alla Resistenza. Quella di reclutare uomini per formare il collettivo Maquis des Diables Noirs.

Quella di un gruppo di una ventina di combattenti della resistenza che operarono a Saint-Denis-le-Thiboult (Seine-Maritime) durante la Seconda Guerra Mondiale. In origine furono i fratelli Boulanger, aiutati dalle loro mogli, che avevano installato un tunnel sotterraneo per nascondersi sotto casa e organizzare le operazioni.

Il loro nipote, Ludovic Boulanger, ci racconta la loro storia e ci apre le porte di questa casa.

“Qui la mia bisnonna preparava il cibo per i combattenti della resistenza, prendeva grandi ciotole dal fornello e le dava attraverso l’armadio del soggiorno che comunicava con la metropolitana”.

>>

I guerriglieri dei Black Devils raccoglievano il cibo attraverso questo armadio.

© Stephane l’Hote – FTV

I resistenti hanno così potuto recuperare qualcosa da mangiare. Questo armadio è l’unica traccia rimasta di questa storia, essendo la casa sottoposta a lavori per 80 anni.

Sotto il giardino di questa casa vi era una rete lunga 80 metri. Una metropolitana ingegnosamente progettata: numerose discrete aperture di ventilazione nel cortile, uscite di emergenza nel bosco, illuminazione elettrica nascosta, dormitori, docce, WC…

Potresti restare lì per molto tempo. I venti combattenti della resistenza trascorsero lì mesi. “Hanno organizzato operazioni di paracadutismo, sabotaggi di linee ferroviarie e telefoniche…”, assicura Ludovic Boulanger.

Tante le operazioni pericolose portate a termine con successo “soprattutto perché nella casa di fronte abitavano i tedeschi!” Ce lo insegna Ludovic Boulanger. Da qui il nome scelto per questo gruppo di resistenti, quello dei Black Devils, “Questo perché operavano solo di notte e indossavano un cappuccio per evitare di essere visti”.

Il 14 marzo 1944, i due uomini che lo sponsorizzarono furono arrestati dalla Gestapo, poi torturati in una prigione.

Avevano le unghie strappate, le dita rotte, erano sfigurati…

Ludovic Boulanger, nipote di combattenti della resistenza

Divenuti irriconoscibili, i due uomini non si sono parlati, salvando così il resto dei resistenti che sono riusciti a disperdersi. Loro e le loro mogli verranno poi deportati in Germania. Ma anche oggi il paese non dimentica e ogni anno ne celebra il ricordo.

-

NEXT quando le aziende cercano di limitare i risarcimenti per i viaggiatori