Tribunale di Millau: un intero villaggio denuncia la guida pericolosa, condannato l’autista

Tribunale di Millau: un intero villaggio denuncia la guida pericolosa, condannato l’autista
Tribunale di Millau: un intero villaggio denuncia la guida pericolosa, condannato l’autista
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Chi sta dicendo la verità? Questo conducente è stato attaccato da un intero villaggio o è lui la causa delle preoccupazioni di molti residenti? Si tratta di un caso sul quale i tribunali si sarebbero pronunciati questo giovedì, 20 giugno, presso il tribunale locale di Millau.

Sul banco degli imputati un residente di Viala-du-Tarn, denunciato da molti residenti per un suo comportamento che ritengono pericoloso e pericoloso, con il timore di un incidente.

Numerose testimonianze confermanti

Tra il 13 novembre e il 7 dicembre, numerosi abitanti di Viala-du-Tarn hanno allertato i servizi di gendarmeria dopo che un veicolo è stato visto passare a passo veloce davanti alla scuola municipale e passare molto vicino ad alcune persone. Tra le denunce troviamo il preside della scuola e diversi genitori di studenti, ognuno dei quali punta il dito contro lo stesso veicolo.

Atteso dalla polizia, l’imputato ha ammesso di essere il conducente del veicolo in questione, ma ha sostenuto che viaggiava ad una velocità adeguata. “È falso, in 35 anni di guida non sono mai stato arrestato, sostiene l’imputato. Non supero mai il limite di velocità.”

L’automobilista preso di mira dagli altri residenti?

Di fronte al giudice, l’uomo mantiene le sue spiegazioni e si interroga anche. “Non capisco, qualcuno deve biasimarmi”sottolinea, spiegando che da allora ha deciso di tornare a casa più tardi dal lavoro per non imbattersi più negli alunni che abbandonano la scuola.

Da parte sua, il sindaco del comune, presente all’udienza, riconosce di aver ricevuto numerose denunce da parte di concittadini e di aver parlato con gli imputati per porre fine alla situazione. “In questa zona la velocità è già limitata a 30 km/h, abbiamo aggiunto dei radar didattici, ma ovviamente non era sufficiente quindi abbiamo ordinato dei dossi stradali, spiega l’assessore. Ma devo ammettere che dal 7 dicembre le cose si sono calmate.”

Da parte sua, il pubblico ministero sottolinea che il solo fatto di non essere mai stato arrestato non è prova di innocenza, mentre le testimonianze travolgono l’imputato. Tenendo conto del ritorno della calma, è necessario “un dolore di pacificazione”. Una sentenza adattata al tribunale che fa seguito alle richieste della Procura e condanna l’autista a una multa di 1.500 euro, con sospensione totale.

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