Parigi 1850-1950, 30 fughe in Francia, 5 giorni a Timor… Otto libri per viaggiare quest’estate – Libération

Parigi 1850-1950, 30 fughe in Francia, 5 giorni a Timor… Otto libri per viaggiare quest’estate – Libération
Parigi 1850-1950, 30 fughe in Francia, 5 giorni a Timor… Otto libri per viaggiare quest’estate – Libération
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Parigi 1850-1950, quindici itinerari segnalati per gli appassionati di storiadi Alexis Lecomte, Hugo Image.

Lui è “narratore ed esploratore del patrimonio”. Alexis Lecomte non ignora nessuno dei segreti della capitale. Ci spiega come “il passato è presente ovunque, per chi si prende il tempo per guardarlo”. Come l’inesauribile Victor Hugo, per il quale ci fermeremo all’angolo tra il molo e rue des Grands Augustins, dove si trova il caffè La Pérouse, frequentato anche da Gorge Sand, Emile Zola, Charles Baudelaire e Gustave Flaubert… Scusate. Al 30 di rue du Dragon, Hugo si trasferisce nel suo appartamento da scapolo, che condivide con suo cugino Adolphe Trébuchet, una soffitta dotata di un unico armadio in cui conserva le sue tre camicie… “Una baraccopoli senza camino descritta come uno studio dove c’era, in termini di mobili, solo l’essenziale”.

Da notare un passaggio affascinante sulla Comune di Parigi. Al 85 di rue Haxo (XX secolo), i Comunardi giustiziarono cinquanta ostaggi il 26 maggio 1871. Un po’ più lontano, “rue Ramponeau, l’ultima barricata cade sotto il fuoco dei cannoni dei Versaillais. Circondati, senza speranza di scampo, i federati difendono coraggiosamente le loro posizioni. La barricata non è sorvegliata da nessun combattente prima che l’esercito la rovesci..

Altri personaggi contribuiscono alla leggenda della Parigi scherzosa e minacciosa vicino a Place du Tertre. “Il quartiere diventa il parco giochi di una di queste bande Apache che dilagano nel nord e nell’est di Parigi: i lupi della Butte. Al calar della notte, questi giovani delinquenti escono “surin” (pugnali) e “funny” (revolver) in cerca di soldi facili e allegre libagioni. […] I lupi della Butte terrorizzarono Montmartre per circa dieci anni, prima di essere chiamati al fronte durante la Prima Guerra Mondiale. E non sparire in trincea…”

Infine, Parigi non sarebbe Parigi senza le sue attività licenziose. Così rue Dussoubs, soprannominata rue Gratte-cul in riferimento alle numerose prostitute che vi lavorano. “Cortigiane e prostitute viaggiano verso i loro facoltosi clienti, in modalità consegna a domicilio”.

Avventura lenta, 30 fughe in Francia per staccare dalla quotidianitàdi Mathilde Giard, Arthaud.

La microavventura? Quando non possiamo più andare troppo lontano, prendere un aereo, o perché siamo confinati, iniziamo a scoprire con una certa meraviglia ciò che ci circonda. Questo è ciò che ha osservato Mathilde Giard, che, con lei 30 fughe in Francia offre alcuni percorsi accessibili “per allontanarsi dalla vita di tutti i giorni”.

Così la “piccola Mongolia” che è l’altopiano di Cézalier, tra Cantal e Puy de Dôme, può essere esplorata in canoa, a cavallo o con gli sci alpinismo. Il libro propone anche un bivacco sospeso nella valle del Giffre, vicino a Samoëns, in Alta Savoia, un’immersione nel ghiaccio a Tignes (Savoia), l’osservazione della placca a Chambord (Loir-et-Cher) o anche una discesa del Leyre. fiume nelle Landes o (più originale) una transumanza nel Couserans.

Idea originale di questo libro: avere una sezione “Coltellino svizzero” per ogni destinazione con alcuni consigli essenziali: “tieni sempre il cellulare con te” durante questo giro equestre nel Gers “non nella bisaccia, in caso di caduta o se il cavallo scappa”. Più avanti, nella “breve sicurezza”, scopriremo che è prudente informarsi sui periodi di caccia al colombaccio nel Sud-Ovest in autunno o che in città è di moda (sempre a cavallo) “trottare sulla strada e non sul marciapiede, e raccogliere gli escrementi quando possibile”.

La guida non si limita alle foreste o alla campagna. Avventurarsi nella giungla urbana è un altro modo per comprendere la storia. Per il “security brief” di Urbex l’elenco delle precauzioni è infinito. “Procedere con cautela, misurando i rischi passo dopo passo: attenzione alle cadute, ai crolli, alle allagamenti, alle esplosioni di gas, all’esposizione all’amianto… Bisogna sapersi arrendere di fronte a pavimenti, scale o soffitti troppo incerti”. Forti di questo consiglio, possiamo avventurarci nelle lische di pesce di Lione (chilometri di gallerie sotterranee risalenti a 2000 anni fa) o in una prigione abbandonata vicino a Lille a Loos, per impregnare i muri delle celle ricoperti di graffiti.

Kodak Everest Pocketdi Nicolas Le Nen, edizioni Arthaud.

“All’improvviso ci fu una radura e apparve alla vista l’intera cresta sommitale e la vetta dell’Everest. I miei occhi allora si fissarono su un punto nero che si stagliava su un crinale di neve sotto una sporgenza rocciosa; il piccolo punto nero si stava muovendo. Un altro punto nero divenne visibile e si sollevò attraverso la neve per unirsi all’altro sulla cresta… vidi che si muovevano velocemente…” Poi le nuvole si avvicinarono e George Mallory e Sandy Irvine svanirono per sempre nella nebbia. Noel Odell, autore di queste righe, li aspetterà due giorni prima di scendere al campo base per insegnare ai suoi compagni che non c’è più speranza… Per saperne di più.

Cinque giorni a Timor di Morgan Segui, Primo Parallelo.

Con Cinque giorni a TimorMorgan Segui ci racconta una storia che per lui inizia diabolicamente male. “Sono caduto a circa cinque metri, dall’alto di un pendio che misura più di quaranta metri. Quasi tutta la storia che segue è in discesa. Cinque giorni, da solo, senza acqua, in pendenza”. Questo per quanto riguarda un esergo promettente. La storia (vera, dunque) comincia una sera. “Il mio corpo ha poi urtato una roccia per poi essere fermato dalla ruvidità della parete che ha perso per un breve istante la sua verticalità”. Basti dire che il nostro uomo è nei guai e che rischia di seguirne un lungo calvario. “Apro un occhio, è notte. Non sono morto sanguinante. Immediatamente mi ritornano immagini inquietanti: un buco nel cuoio capelluto, il cranio esposto, i tessuti crudi… Solo, incapace di muovere altro che il braccio sinistro, ai piedi di un dirupo, lontano da ogni sentiero, mi Recito mentalmente a me stesso la regola del tre per sopravvivere: tre minuti senza aria, tre giorni senza acqua, tre settimane senza cibo. La situazione sembra molto semplice, morirò di sete”. Ciò senza tenere conto della capacità dell’autore di non lasciarsi confondere dalle avversità, di trovare consigli per uscire da situazioni complicate; facendoci condividere (con un certo giubilo) i suoi tormenti.

Dovremmo suggerire ai leader aziendali che necessitano di motivazione per le loro truppe in queste sessioni destinate a “prendi in mano il tuo destino e, allo stesso tempo, quello dell’azienda”, leggere quest’opera e, perché no, invitare il suo autore a venire a parlare davanti ai dirigenti; che gli permetterebbe di finanziare i suoi prossimi viaggi, per il nostro più grande piacere di lettori.

Dizionario degli amanti dell’avventuradi Olivier Weber, Plon

“Come geometra della meridiana, con le suole consumate dai lunghi viaggi, il cuore a volte ammaccato, le membra stanche, qualche costola rotta e le illusioni lasciate sul ciglio della strada, aprivo sentieri nella giungla, frequentavo pirati fluviali, cenavo con i trafficanti a i confini, seguito sentieri improbabili, ricchi di polvere e ancora più incontri…” Scrittore, grande reporter, eterno avventuriero e corrispondente di guerra, c’è Rimbaud in Olivier Weber. Potremmo citare anche Kerouac, Monfreid, David-Néel… o Tintin. Anche un po’ di Indiana Jones… Per saperne di più.

Di notte Berlino, di Claire Olivia Deville, edizione con doppia punteggiatura.

“All’epoca tutto era possibile. In seguito le opzioni si sono rapidamente ristrette, con l’imbuto dell’età, della vita, delle decisioni. Oggi sono qui bloccato su un pezzo di lastrone di ghiaccio staccato per sempre dal continente. Nessuno sarà più in grado di solidificare il ghiaccio, e si stanno sciogliendo e sciogliendo…” Una giovane donna alla deriva, questa è l’eroina, all’inizio del racconto, dell’ultimo libro di Claire Déville, scrittrice, ballerina e autrice di raccolte di poesie… Per saperne di più.

Con te non temo nulla, di Alexandre Duyck, Actes Sud

“È la fine della giornata, il momento temuto, i genitori non sono tornati a casa. I più piccoli chiedono “a che ora tornano, perché mangiamo senza mamma e papà?” »» Questo deve essere ciò che significa diventare adulti. Mentire come uno cavadenti, mentire ai tuoi stessi fratelli e sorelle. Mentire per proteggerli dal peggio, per preservarli, certo, ma mentire lo stesso, consapevolmente, senza arrendersi, senza sensi di colpa. Semplicemente perché la verità allora, in questo momento, non è ancora vera, non è ancora accettabile… Per saperne di più.

Attaccare di Monica Dalmasso, edizioni Glénat

Per Monica Dalmasso, Attaccare (1) non è un libro sulla montagna ma sulla natura, “un ambiente ostile”. Non sono posti dove si può restare a lungo, è difficile trovare la giusta posizione, “avere accesso ai luoghi in cui vogliamo creare immagini”. Sa di cosa sta parlando. Monica Dalmasso è un’asso della scalata, ha fatto parte della squadra francese. “È la mia fibra, spiega. Ho frequentato la Scuola Nazionale di Fotografia, ero nel settore alpinismo. Questi spazi inaccessibili mi hanno sempre attratto”. Per saperne di più.

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