Françoise Sagan, “Schnock” fa il suo atto – Libération

Françoise Sagan, “Schnock” fa il suo atto – Libération
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Il quaderno dei Livres de Libéfascicolo

Perle, battute, libri, automobili, leggenda… Tutti gli aspetti del romanziere sono trattati nella rivista, per il 70° anniversario di “Hello Sadness”.

Françoise Sagan ha messo in fila aforismi e battute senza farlo apposta. Festeggiamo i 70 anni di Ciao Tristezza, Schnock ha scelto per la prima pagina del suo n°51 una frase di Aringhe rosseun Sagan del 1991: “Non sappiamo mai cosa ci riserva il passato.” La rivista ripropone una serie di perle su tre doppie pagine. Così questa battuta, pronunciata in un’intervista: “Quando vedo un film su Giovanna d’Arco, ogni volta mi dico, ed è stupido: ‘Lei supererà tutto questo.'” In termini di avversioni, il romanziere è morto nel 2004 “odia l’avidità, l’invidia, l’intolleranza”. Riuscirebbe a uccidere qualcuno? «Spero di no, ma temo di sì.» È un piacere ritrovarla in tutti i suoi aspetti, l’eleganza morale, i libri, la leggenda, le macchine ma anche le canzoni (ne ha scritte tante, zero successi), i film, quello che abbiamo detto di lei. Bardot: Sagan “è avvolto dall’interno della sua testa.”

Chi era la fata buona?

Denis Westhoff (figlio di Sagan, classe 1962), in una lunga intervista condotta da Sophie Delassein, racconta come gli ci vollero quattordici anni per portare a termine il progetto finanziario una volta accettata l’eredità: tra le liste rimaste, un debito fiscale di un milione di eu

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