quando le aziende cercano di limitare i risarcimenti per i viaggiatori

quando le aziende cercano di limitare i risarcimenti per i viaggiatori
quando le aziende cercano di limitare i risarcimenti per i viaggiatori
-

lI vacanzieri possono partire tranquilli: se il loro aereo arriva a destinazione con un ritardo superiore a tre ore, e intendono beneficiare dell’indennizzo (da 250 a 600 euro) a cui dà diritto il regolamento europeo 261/2004, possono proseguire affidare questa missione a una compagnia di assistenza ai passeggeri aerei (AirHelp, Flightright, Air-Indemnity, RefundMyTicket, RetardVol, AirRefund, ecc.).

Queste società, le banne delle aziende, si fanno carico delle noiose procedure, in cambio di una commissione (dal 30% al 35%) sull’importo pagato. In caso di controversia si avvalgono personalmente delle vie legali avvalendosi di avvocati specializzati in diritto aeronautico. Quando la loro azione ha successo, essi, per la maggior parte, aggiungono costi, anche se la loro detrazione totale non supera il 50% del risarcimento dovuto. Il passeggero ne riceve quindi almeno la metà senza aver mosso un dito.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati I passeggeri del trasporto aereo reagiscono

Aggiungi alle tue selezioni

Alcune aziende hanno tentato di ostacolare la loro attività introducendo nei contratti di trasporto una clausola che vieta ai propri clienti di utilizzarli. La spagnola Air Europa ha così inserito una disposizione secondo la quale “ i diritti appartenenti al passeggero sono legati alla sua persona e [que] il loro trasferimento non è autorizzato ».

Incompatibilità

La società di consulenza Eventmedia Solutions SL, alla quale sei viaggiatori avevano affidato l’incarico di recuperare il loro risarcimento, ha poi adito le vie legali in Spagna, protestando che tale divieto era contrario al Regolamento 261/2004 (articolo 15). Questo specifica, infatti, che “Obblighi nei confronti dei passeggeri (…) non può essere limitato o derogato, in particolare mediante una clausola derogatoria o restrittiva contenuta nel contratto di trasporto”.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, adita dal tribunale commerciale di Palma di Maiorca, si è pronunciata favorevolmente il 29 febbraio 2024 (C-11/23): una disposizione del genere, che impedisce al passeggero di “cedere il suo debito a un terzo, per evitare difficoltà e costi tali da dissuaderlo dal compiere passi personali per una questione finanziaria limitata”non è compatibile con il regolamento.

Leggi anche | Compensazione aerea: non inseguire due lepri contemporaneamente!

Aggiungi alle tue selezioni

“Questa sentenza europea conferma una decisione che il tribunale commerciale di Parigi ha reso a nostro favore”, spiega Anaïs Escudié, fondatrice di RetardVol. Fr: il 14 giugno 2023 questa corte si è pronunciata “ non scritto »perché, creando “un significativo squilibrio tra i diritti e gli obblighi delle parti”una clausola societaria Vueling spagnola, chiedendo al cliente di presentargli il suo reclamo “direttamente” e concederglielo “un termine di trenta giorni prima di ricorrere al terzo”. Il tribunale ha così reso pubblici i fascicoli di 257 passeggeri.

Ti resta il 5,95% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV Questa nuova banconota da 0 euro costa 3,50 euro! Come averlo in prevendita adesso?
NEXT Via libera delle autorità americane a una nuova cura contro il morbo di Alzheimer