I CDG di Marocco, Francia, Italia e Tunisia rafforzano la loro cooperazione di fronte alle sfide del bacino del Mediterraneo

I CDG di Marocco, Francia, Italia e Tunisia rafforzano la loro cooperazione di fronte alle sfide del bacino del Mediterraneo
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Sabato 4 maggio 2024 alle 11:03

Roma – I direttori generali delle Caisses de Dépôts del Marocco, Khalid Safir, della Francia, Eric Lombard, dell’Italia, Dario Scannapiecco, e della Tunisia, Nejia Gharbi, riuniti giovedì presso la sede della Cassa Depositi e Prestiti a Roma, hanno ribadito la loro ambizione comune di identificare soluzioni per affrontare collettivamente le sfide che il bacino del Mediterraneo si trova ad affrontare.

I responsabili hanno approvato la creazione di un quadro di consultazione permanente (CPC) che promuova, da un lato, la condivisione di buone pratiche e competenze tra i Fondi e, dall’altro, le interazioni con l’ecosistema finanziario mediterraneo per favorirne l’attuazione progetti concreti con un impatto diretto sulle popolazioni”, indica un comunicato stampa della Caisse de dépôt et de gestion du Maroc.

I membri del Forum delle Caisses de Dépôt, le Caisses marocchine, francesi, italiane e tunisine intrattengono rapporti storici e ricchi basati sulla fiducia, sulla condivisione e sul rispetto reciproco, rileva il comunicato stampa, aggiungendo che forti di questo dialogo e consapevoli delle questioni inerenti al Nell’area euromediterranea, queste quattro istituzioni hanno avviato una dinamica volta a rafforzare ulteriormente la loro cooperazione durante la settima conferenza del Forum des Caisses de Dépôt ad Abidjan, nel settembre 2023.

Questo primo incontro a Roma riflette quindi l’ambizione comune dei quattro dirigenti delle Caisses di sviluppare soluzioni collettive alle grandi sfide che il bacino del Mediterraneo deve affrontare, guidate dal riscaldamento globale, mentre la biodiversità marina e costiera del Mediterraneo, unica al mondo, è in grave pericolo, notiamo.

”Erosione costiera, innalzamento del livello del mare, desertificazione, stress idrico… Tanti fenomeni che sono già realtà per molti Paesi della regione. A queste sfide ambientali si aggiungono i problemi sociali, economici ed energetici esacerbati negli ultimi anni dalla pandemia di Covid-19 e dalla guerra in Ucraina”, continua la stessa fonte.

Su tutti questi temi, le Caisses de Dépôt, principali attori anticiclici, impegnati nell’interesse generale, hanno sviluppato “una competenza reale implementando soluzioni innovative su scala nazionale”.

Di fronte a questa constatazione, i colloqui tra i direttori generali si sono concentrati su tre temi chiave che corrispondono alle priorità d’azione di ciascuno dei Fondi, ovvero investimenti, clima e biodiversità e innovazione finanziaria al servizio del potenziale umano.

Al termine delle discussioni si è così registrata la creazione del CPC, che fornirà una piattaforma di discussione “flessibile e operativa” tra le quattro istituzioni consentendo loro di scambiare buone pratiche in settori chiave come lo sviluppo, la pianificazione urbana, l’adattamento al cambiamento climatico, alla tutela della biodiversità, allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e al finanziamento di progetti realizzati da startup e PMI.

Secondo loro, il CPC promuoverà anche l’interazione e il coordinamento con l’intero ecosistema finanziario mediterraneo, siano essi strutture nazionali vicine al modello delle Caisses de Dépôts o attori finanziari chiave coinvolti nel Mediterraneo come la Banca europea per gli investimenti (BEI), la Banca europea Banca per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), Agenzie nazionali di sviluppo o varie reti di investitori, soprattutto a lungo termine, al fine di garantire adeguate sinergie tra i diversi dispositivi finanziari.

Hanno inoltre accolto con favore il ruolo e l’azione dell’Unione per il Mediterraneo (UpM) come quadro multilaterale per la cooperazione nel Mediterraneo, pienamente impegnato per lo sviluppo economico sostenibile e inclusivo della regione.

Di fronte alle molteplici sfide che la regione deve affrontare, in particolare quella del cambiamento climatico, i direttori generali hanno sottolineato che le Caisses de Dépôts sono “pienamente mobilitate per continuare a mettere in atto risposte innovative e concrete a favore delle popolazioni e della protezione dell’ambiente” .

Il signor Safir, citato nel comunicato stampa, ha sottolineato in questa occasione la necessità di cogliere questa opportunità per collocare le Caisses de Dépôts su una traiettoria di sviluppo sostenibile.

Ha quindi affermato “che per avere un mondo migliore domani e al di là della proclamazione dei principi, noi, Caisses de Dépôts, dobbiamo avere nuove ambizioni e pensare senza dubbio a nuovi metodi di azione. Una nuova fase, una nuova strategia. Il nostro orizzonte deve essere il sostegno di tutte queste transizioni per il benessere delle generazioni future”.

Da parte sua, Lombard si è rallegrato che le questioni climatiche e ambientali siano al centro degli scambi tra i fondi mediterranei. “Per rispondere alle sfide senza precedenti che la regione si trova ad affrontare, è essenziale un’azione collettiva e risoluta. Questo è il significato di questo incontro e del nostro impegno con i miei colleghi italiani, marocchini e tunisini”, ha affermato.

Da parte sua, la Sig.ra Gharbi ha affermato, con convinzione, durante l’incontro la necessità di collocare le azioni in una traiettoria di sviluppo sostenibile. Ha affermato che per costruire un futuro migliore è imperativo adottare nuove ambizioni e ripensare i metodi di azione.

“Il nostro orizzonte deve essere orientato a sostenere le transizioni necessarie per il benessere delle generazioni future e affinché la nostra azione abbia impatto. Come membri del Forum des Caisses de Dépôt, condividiamo questo impegno per un’azione collettiva e risoluta per affrontare le molteplici sfide che la nostra regione deve affrontare”, ha aggiunto.

Al termine dei loro colloqui, i quattro dirigenti della Caisse hanno ricordato in modo più ampio l’importanza del modello della Caisse de Dépôt come istituzione che mobilita risorse nazionali per finanziare lo sviluppo economico, sociale e ambientale a lungo termine.

A questo proposito, i direttori generali hanno ribadito la volontà di contribuire pienamente alle discussioni nei diversi forum internazionali sul finanziamento dello sviluppo e sulle transizioni ecologica e digitale, considerando che i fondi di deposito costituiscono uno strumento finanziario rilevante al servizio di questi obiettivi, conclude il comunicato stampa.

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