Conner Rousseau nota che il MR, Les Engagés, il N-VA e il CD&V si sono rivolti l’uno verso l’altro subito dopo le elezioni federali e regionali di domenica. Ma secondo lui questi quattro partiti hanno poco in comune con il modo in cui Vooruit vuole gestire il Paese. “Negli ultimi anni ci siamo concentrati sulla difesa del potere d’acquisto e sugli investimenti nella sanità. Gli elettori ci hanno ringraziato per questo.”
Rousseau prende di mira le proposte di risparmio avanzate dal MR e dal N-VA durante la campagna elettorale, preservando i grandi patrimoni. “Ci sono poche possibilità che parteciperemo a questo”, risponde. “Se ci chiedono di risparmiare 5 miliardi di euro in sanità, non ne vale nemmeno la pena”. Il socialista si rifiuta di entrare in una logica di risparmio “per la quale il fiammingo medio pagherebbe il prezzo intero” e che non comprenda le grandi fortune.
Secondo lui ci sono maggiori possibilità di vedere il suo partito in una coalizione fiamminga con N-VA e CD&V. Ma aspetta un segnale: i socialisti chiedono una “nota di partenza” all’informatore fiammingo Bart De Wever perché, ai loro occhi, il prossimo governo fiammingo dovrà perseguire “un’altra politica” rispetto al precedente, più sociale.
