Secondo un sondaggio di analisti Reuters pubblicato martedì, il tasso di inflazione mensile dell’Argentina dovrebbe attestarsi al 4,9% a maggio, si tratterebbe dell’aumento più piccolo dalla fine del 2022, come parte di una vasta campagna di austerità guidata dal presidente Javier Milei.
Questi dati, se confermati, costituirebbero una grande vittoria per il libertario Milei, che ha fatto della lotta all’inflazione una delle sue priorità da quando è salito al potere a dicembre, nel pieno della crisi economica. L’inflazione annuale in Argentina, che si aggira intorno al 300%, è la più alta del mondo.
Milei, economista ed ex giornalista, ha tagliato la spesa pubblica per cercare di evitare l’iperinflazione e ha promesso una politica di deficit di bilancio pari a zero, che ha rafforzato il sentiment dei mercati e degli investitori anche se l’economia reale si è deteriorata.
L’agenzia di statistica INDEC pubblicherà i dati ufficiali giovedì.
“L’inflazione core a maggio è diminuita rispetto al mese precedente”, ha affermato Lautaro Moschet, economista della fondazione Libertad y Progreso.
“Questa tendenza suggerisce che, se sostenuta, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) potrebbe stabilizzarsi in un range del 4-5% nei prossimi mesi.
Il governo di Milei ha cercato di intensificare l’austerità e porre fine ad anni di deficit di bilancio, un approccio che ha colpito duramente gli argentini ma ha contribuito a contenere i prezzi più velocemente di quanto alcuni analisti si aspettassero.
“L’inflazione è scesa a quasi la metà del tasso di aprile”, ha detto martedì il ministro dell’Economia Luis Caputo in un evento, riferendosi al tasso dell’8,8% di aprile e segnalando che il tasso di maggio sarebbe inferiore al 5%.
“Per coloro che hanno detto che non potremmo scendere sotto il 7%, il numero (di maggio) inizia con un 4.
I 23 analisti intervistati da Reuters stimano che l’aumento mensile dell’IPC a maggio sarà compreso tra il 4,3% e il 7,1%.
Alejandro Giacoia, economista della società di consulenza Econviews, ha affermato che l’inflazione alimentare ha rallentato in modo significativo, il che è importante dato il suo peso nel paniere dell’inflazione più ampio. Il governo ha anche rinviato alcuni aumenti dei prezzi previsti per i servizi pubblici e i trasporti.
“Anche il rinvio degli aumenti regolamentati che erano stati disposti è utile. Logicamente, questa misura può aiutare sul lato dell’inflazione, ma non è priva di costi dal punto di vista fiscale”, ha detto Giacoia.
