Siamo intorno all’anno 213 a.C. Marcello, generale romano avanza, con la sua flotta e le sue macchine da guerra, sulla città greca di Siracusa dove il re Gerone, per preparare la difesa, fa appello al geometra e matematico Archimede. Gli chiede di trovare un modo per respingere l’invasore. Si dice che lo scienziato progettò poi due immensi specchi parabolici concavi per concentrare l’energia del sole sulle tele delle navi nemiche. Orientando l’asse della parabola verso il sole, i suoi raggi convergendo verso un unico punto avrebbero incendiato il legno degli edifici romani. Questo episodio è, certo, leggendario, ma rivela un desiderio universale nell’uomo: quello di catturare l’energia del sole. Così, presso gli antichi greci, la vita, dalla nascita alla morte, ruotava attorno al sole. È lui che veglia su Fedra, Edipo e Antigone. Aiace, eroe della guerra di Troia, nel momento della sua agonia, esclama: “Sole, sono venuto a vederti per l’ultima volta”. Oggi, e a partire dalle rivoluzioni industriali, le nostre società sembrano meno dipendenti dal sole perché le nostre vite non sono più modellate, come presso i nostri antenati, sul ritmo della giornata. Ma il riscaldamento globale ci ha ricordato i pericoli della sua potenza, mentre le questioni ambientali evidenziano i benefici della sua energia. Ogni civiltà ha fatto sì che questa stella di tipo nano giocasse un ruolo unico: dalle antiche eclissi alla fusione nucleare, dalle credenze degli Inca ai moderni astronomi, interroghiamo il sole… Ospite: Emma Carenini, professoressa associata di filosofia. Autore di “Sole – Miti, storia e società” edito da ed. Il melo. Argomenti trattati: Marcello, Sole, miti, Siracusa, Ierone, Archimede, geometra, matematico, Greci, Hedra, Edipo, Antigone, Aiace, eroi
