Granit Xhaka segna e il Leverkusen resta imbattuto

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Allo Stadio Comunale, l’Yverdon Sport ha ampiamente dominato il suo rivale Lausanne-Sport. Il Nord-Vaudois ha vinto 3-1.

Al calcio d’inizio le due squadre sembravano confrontarsi a vicenda. E tutto si è sbloccato al 9° minuto. L’Yverdon-Sport beneficia di un calcio d’angolo. A tirarlo è stato Igor Liziero. La palla è finita ai piedi di un giocatore del Losanna che ha provato a respingerla ma Marley Aké è riuscito a intercettare il cuoio in difesa. Il centrocampista è passato velocemente a Mathias Olesen, che ha rispedito alla sua destra per Liziero. Il brasiliano ha poi realizzato un ottimo cross che ha permesso a Dimitrije Kamenovic di colpire di testa e ingannare il portiere del Losanna.

Il “caso Kevin Carlos”

Cinque minuti dopo, è stato Kevin Carlos ad iniziare ad aumentare il divario. L’attaccante è scattato, seguito da vicino da Gabor Szalai. Ma ha sconfitto il suo avversario e Karlo Letica davanti alla gabbia segnando 2-0. La scena è relativamente spettacolare per gli spettatori, ma quando chiediamo a Kevin Carlos di raccontarcela, risponde semplicemente che “mi hanno fatto un passaggio lungo, sono partito con la palla e ho segnato”. Con un grande sorriso aggiunge: “Sì, sentivo che il difensore del Losanna era molto vicino, ma sono riuscito a respingerlo con il corpo e ho segnato”.

E come si suol dire, mai due senza tre. Al 17′, il terzo gol di Yverdon è stato segnato su calcio d’angolo. Un ottimo tiro di Olesen che Kevin Carlos (ancora!) ha indirizzato perfettamente in porta. “L’ho sentito molto bene perché è quello su cui abbiamo lavorato ieri in allenamento”, descrive Kevin Carlos ridendo.

Mentre i giocatori festeggiavano questo terzo successo, Alessandro Mangiarratti, allenatore dell’Yverdon, era in uno stato d’animo diverso. Nel suo spazio davanti alla panchina lo abbiamo visto alzare la voce per dare istruzioni ai suoi giocatori. Cosa ha detto loro?


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Tuttavia, non vi è stato alcun nuovo obiettivo, né da una parte né dall’altra, in questo processo.

Nella conferenza stampa post partita, Ludovic Magnin ha parlato del “caso Kevin Carlos” dopo la doppietta del giocatore dell’Yverdon. L’allenatore della LS era infastidito dal fatto che i suoi giocatori non avessero vinto nemmeno un duello contro l’attaccante ispano-nigeriano. “Conosciamo il giocatore. È molto bravo quando ha spazi, quando una squadra gioca molto alta. Quindi, di fatto, siamo il prototipo ottimale per questo tipo di giocatore”. C’è anche una questione di mentalità. “È certo, se vince i primi duelli, prende fiducia e i miei giocatori perdono fiducia”, continua Ludovic Magnin. E così abbiamo visto oggi, ci ha dato miseria e questo mi fa impazzire”.

Losanna crolla

Gli uomini di Ludovic Magnin pensano di poter ridurre il punteggio al 25′. La palla colpisce bene la rete, ma Kaly Sène era chiaramente in fuorigioco. Il gol è stato logicamente annullato. E poi al 28′ i Lausannois vedono la loro più grande occasione. Simone Pafundi, quasi dall’angolo del campo, manda la palla sul secondo palo per Rares Ilie. Lì è successo tutto molto velocemente. Tenta la fortuna ma il portiere dell’Yverdon respinge la palla… sul palo. La palla torna sui piedi di Kamenovic che accidentalmente la rimette… sul palo. Quando non vuole, non vuole.

Noë Dussenne ha salvato l’onore del LS segnando su rigore al 61′. Yverdon ha sicuramente trovato le soluzioni, ma la difesa del Losanna evidentemente non era al top della forma per far passare queste tre palle in otto minuti. Soprattutto perché il Losanna ha giocato più di 30 minuti con un uomo in più in campo dopo l’espulsione di Mohamed Tijani.

Le sensazioni di Noë Dussenne, capitano e difensore dell’LS, sono state tutt’altro che piacevoli al termine della partita.

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Ma se non c’era nulla di sorprendente nel gioco di Yverdon, come spiegare questa mancanza di efficienza?

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Ludovic Magnin era diviso tra delusione e rabbia dopo la partita. ©KEYSTONE/Valentin Flauraud

Intanto Ludovic Magnin ha calmato un po’ le emozioni. Ma al momento dell’intervista l’allenatore del Losanna era ancora piuttosto arrabbiato.

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L’allenatore ha accennato al fatto che fino a tre settimane fa l’LS giocava da squadra. E che a Lugano, come a Yverdon, non era più una squadra a giocare. Cosa è successo nello spogliatoio in questo periodo?

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Cosa può essere messo in atto per insegnare loro, in ultima analisi, come gestire le sue lodi?

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È invece lo spirito di squadra quello che è riuscito a Yverdon secondo Alessandro Mangiarratti.

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Nonostante questa vittoria, la sopravvivenza non è ancora assicurata per Yverdon che resta a 10 punti dal Grasshopper, attuale giocatore dei play-off. Il Lausanne-Sport dal canto suo è avanti di soli 7 punti. Per Noë Dussenne “dobbiamo interrogarci, ma non allarmarci. Mancano ancora quattro partite e non dobbiamo dare l’allarme perché oggi a Yverdon abbiamo perso”. Venerdì prossimo, l’LS ospiterà l’FC Basel, una partita “che dobbiamo vincere”, ha detto il capitano del Losanna.

Da parte sua, l’Yverdon si recherà a Pontaise per affrontare lo Stade Lausanne Ouchy.

Tardo pomeriggio sprecato

La partita ha offerto un bello spettacolo ai 3.800 spettatori presenti allo Stadio Comunale. Purtroppo il finale del pomeriggio è stato funestato da ulteriori scontri tra tifosi. Una volta passato il corteo di Losanna, una parte degli ultras è rimasta sul ponte davanti allo stadio. I proiettili sono stati lanciati contro i tifosi dell’Yverdon e viceversa. È dovuta intervenire la polizia, soprattutto con il gas. Risultato: un’orda di bambini in preda al panico, alcuni in lacrime, e i loro genitori, che stavano semplicemente cercando di tornare a casa, sono tornati di corsa per rifugiarsi verso lo stadio. Le persone ancora presenti nei dintorni non poterono che osservare la scena con disappunto.

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