Il mio padrone di casa può vietarmi di fumare?

Il mio padrone di casa può vietarmi di fumare?
Il mio padrone di casa può vietarmi di fumare?
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Quando era studentessa, Coralie viveva in un appartamento condiviso dove il proprietario aveva stabilito delle regole. “Mi proibiva severamente di fumare nella mia stanza”, ricorda. La giovane ha avuto cura di non fumare negli spazi comuni dell’alloggio, come cucina e soggiorno, in segno di rispetto verso i suoi coinquilini. Ma allora non sapeva se il divieto di fumare nella sua stanza fosse legale.

Molti di voi si saranno già posti questa domanda, dato che secondo Public Health France la Francia conta circa 12 milioni di fumatori al giorno. Se l’affittuario è libero di fumare in casa, deve vigilare sul rischio di disturbo al vicinato e di danni arrecati all’alloggio.

Affittare un alloggio dà diritto al “pacifico godimento”. “Il proprietario non può imporre uno stile di vita all’inquilino, non ha il diritto di vietargli di fumare”, assicura Michel Veneau, presidente dell’Unione nazionale degli inquilini indipendenti (UNLI). Se il tuo contratto di locazione comprende una clausola che vieta di fumare, è considerato abusivo, vale a dire che non ha valore legale e il proprietario non potrà risolvere il tuo contratto di locazione per il fatto che fumi.

La libertà di fumare si ferma però negli spazi comuni: «ricordate di leggere attentamente il regolamento sulla comproprietà», consiglia Michel Veneau. Potresti infatti essere accusato di fumare se lo fai nei corridoi, nel cortile del palazzo, se la normativa lo vieta.

Ovviamente hai il diritto di fumare alla tua finestra e sul tuo balcone. Se i vostri vicini credono che il pacifico godimento della loro casa sia disturbato dall’odore di fumo, potrebbero comunque incolpare voi.

Altro punto di vigilanza: i danni alle abitazioni legati al tabacco. Con il passare del tempo, il fumo di sigaretta, di sigaro o di narghilè può avere conseguenze sullo stato dell’alloggio e delle sue attrezzature: odore persistente, pareti ingiallite, buchi nella moquette… “Quando me ne sono andato, la proprietaria mi ha detto che aveva trattenuto il deposito cauzionale di 730 euro, perché ha dovuto cambiare i materassi, il divano, le tende, i cuscini, impregnati secondo lei di odore di tabacco”, dice Jules, ex inquilino di “mobili”.

Per evitare di essere accusati di danni legati al fumo, siate innanzitutto molto vigili durante l’ispezione dei locali all’ingresso. Annotare con precisione lo stato dell’alloggio, per non dover pagare eventuali danni già presenti al vostro arrivo. Ricordati di ventilare regolarmente se fumi in casa o prova a fumare fuori dalla finestra.

Tieni inoltre presente che i tuoi vicini potrebbero ritenere che la tua abitudine generi un odore fastidioso. È meglio discuterne con loro e cercare di trovare una soluzione amichevole, perché potrebbero arrivare a ritenere che il tuo fumo costituisca un disturbo anomalo del vicinato. Dovranno fornire delle prove, ad esempio rivolgendosi a un ufficiale giudiziario prima di avviare un procedimento, che può arrivare fino alla risoluzione del contratto di locazione.

Si noti che nel caso di una locazione stagionale, come una casa vacanza o una locazione turistica arredata, il proprietario ha il diritto di vietare il fumo agli occupanti. In caso di inosservanza potrebbero esserti addebitati i costi di sanificazione.

In caso di conflitto con un vicino o con il proprietario, puoi contattare un conciliatore legale per trovare una soluzione amichevole. In anticipo, non esitate a chiedere consiglio alla sezione dipartimentale dell’Agenzia nazionale per l’informazione sugli alloggi (Anil). Come ultima risorsa, puoi andare in tribunale.

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