Attacco a un furgone carcerario in Francia: l’Interpol emette un “avviso rosso” per il latitante, cosa implica?

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L’Interpol ha annunciato di aver emesso un avviso rosso per individuare il recidivo Mohamed Amra fuggito durante l’attacco mortale al furgone che lo trasportava il giorno prima a Eure (Francia).

“Un avviso rosso è stato emesso su richiesta delle autorità francesi che cercano il prigioniero evaso Mohamed Amar, alias ‘La Mouche'”, ha indicato sul social network X l’organizzazione internazionale di cooperazione di polizia con sede a Lione.

Un avviso rosso è “una richiesta alle forze dell’ordine di tutto il mondo di individuare e arrestare provvisoriamente una persona in attesa di estradizione o consegna”. Semplificando, potremmo parlare di avvisi di ricerca su scala internazionale.

L’Interpol precisa però che non si tratta di un mandato d’arresto internazionale. “Le persone interessate sono ricercate dal paese membro all’origine della notifica, o da un tribunale internazionale. I paesi membri applicano la propria legge per decidere se arrestare o meno la persona”, si legge sul loro sito.

Questi avvisi sono ad uso esclusivo delle forze dell’ordine. Se questa volta viene pubblicato, è perché potrebbe essere necessario l’aiuto del grande pubblico per localizzare l’individuo.

Il fuggitivo, Mohamed Amra

L’uomo di 30 anni è fuggito durante un attacco con armi pesanti contro un furgone del carcere volto a liberarlo, martedì al casello di Incarville (Eure).

Due agenti della prigione sono stati uccisi e tre feriti. L’attacco ha causato scompiglio tra gli agenti carcerari. Diverse centinaia hanno preso parte alla giornata della “prigione dei morti” in tutta la Francia.

Il detenuto era stato oggetto di numerose condanne e incriminazioni in casi di delinquenza organizzata ed era “molto noto al sistema giudiziario”, secondo il procuratore di Parigi Laure Beccuau.

L’ultima condanna risale al 7 maggio, da parte del tribunale di Evreux “per un furto con scasso” che gli è valso 18 mesi di carcere. Era in custodia cautelare per altri casi, tra cui un’accusa da parte della JIRS (Giurisdizione Interregionale Specializzata) di Marsiglia in un caso di omicidio da parte di una banda organizzata. Durante l’attacco, stava tornando al centro di custodia cautelare di Evreux dove era stato incarcerato dopo un’udienza presso il tribunale di Rouen.

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