La polizia ha catturato un sospettato in relazione ad un furto sfociato in un rapimento con armi finte giovedì scorso in Quebec. Ricercati anche altri tre indagati.
Un ventenne del Quebec è accusato di aver fatto irruzione in un’abitazione di rue des Métis, nel settore Charlesbourg.
Gli investigatori del progetto MALSAIN e del gruppo di intervento tattico del servizio di polizia della città di Quebec (SPVQ) hanno arrestato lunedì sera il giovane ventenne.
“Il movente iniziale è la rapina. Probabilmente si sarebbe trattato di un rapimento e nel caso sarebbe stata coinvolta un’arma da fuoco”, conferma il portavoce dell’SPVQ William Robitaille.
Afferma che la vittima non ha riportato ferite gravi e che non si è trattato di una sessione di tortura come quelle a cui si sono abbandonati alcuni membri della criminalità organizzata negli ultimi mesi nella regione.
Secondo l’agente Robitaille è troppo presto per stabilire se questo evento sia legato al conflitto per il controllo del mercato della droga. “L’indagine sta continuando per determinare se questo è il caso”, ha detto.
Sospetti sconosciuti
L’SPVQ chiede aiuto alla popolazione per ritrovare i tre scagnozzi dell’uomo ammanettato.
I quattro uomini sono stati visti arrivare a bordo di una Hyundai Elantra bianca del 2017 o 2018 dalle telecamere di sorveglianza dell’edificio residenziale dove è avvenuta la scena.
I quattro sospettati, tre dei quali sono ancora in libertà, sono arrivati sulla scena del crimine a bordo di questa macchina.
Foto fornita dall’SPVQ
“Il loro veicolo è stato identificato dalle telecamere di sorveglianza. Le tre persone ricercate non sono note alla polizia e non sappiamo nemmeno se provengano dal Quebec o da Montreal”, continua William Robitaille.
Problemi con la legge
Il giovane sospettato, Félix Fejzic, è finalmente comparso martedì al tribunale del Quebec. Negli ultimi anni ha già dovuto affrontare la giustizia più volte in relazione al traffico e al possesso di droga.
Quest’ultimo, secondo l’accusa, è accusato di rapina, reclusione forzata, aggressione con lesioni e aggressione con armi.
Rimarrà detenuto almeno fino al 6 giugno, in attesa dell’indagine sul suo rilascio. Vige inoltre il divieto di comunicare con la vittima.
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