Hai notato gli sforzi compiuti da alcuni per normalizzare e banalizzare l’estrema destra?
Stiamo addirittura dicendo che il Raggruppamento Nazionale, precedentemente noto come Fronte Nazionale, non dovrebbe più essere considerato un partito di estrema destra, ma piuttosto un partito di pura destra.
Diciamo le cose col loro nome: un gruppo politico che promuove l’odio, la divisione, la xenofobia e che arriva fino a proporre una politica di preferenza nazionale per i servizi pubblici è innegabilmente di estrema destra. Un partito politico che annovera tra i suoi fondatori un ex membro delle Waffen-SS, e il cui leader più famoso è stato condannato per insidioso antisemitismo, può innegabilmente essere descritto come di estrema destra.
Un partito politico che mette in discussione le istituzioni della Repubblica, che non rispetta il principio della separazione dei poteri esecutivo e giudiziario, che non esclude il ritorno della pena di morte, che vuole che la Francia lasci il comando integrato della NATO e che ha ripetutamente ha votato contro le leggi favorevoli alla comunità LGBTQ, è senza dubbio un partito di estrema destra.
Nonostante i cambiamenti estetici come un cambio di nome, un nuovo portavoce o un aggiustamento delle posizioni a posteriori, ciò non altera le politiche e le posizioni storiche e attuali.
L’estrema destra sta guadagnando terreno in tutto l’Occidente, soprattutto in Europa. Approfitta delle frustrazioni dei cittadini che si sentono ignorati o trascurati dai partiti di centro. Questa indifferenza spinge gli elettori a cercare un orecchio in ascolto, pronto a capitalizzare la paura, la rabbia e il senso di ingiustizia.
Quando proviamo a normalizzare l’estrema destra rifiutando l’etichetta di “estremo”, seppelliamo la testa sotto la sabbia e conduciamo alla nostra stessa rovina.
