Domenica sera Emmanuel Macron ha annunciato ai francesi lo scioglimento dell’Assemblea nazionale in seguito alla vittoria dell’estrema destra alle elezioni europee. Ha poi indetto nuove elezioni che si terranno il 30 giugno per il primo turno e il 7 luglio per il secondo. Lunedì abbiamo anche appreso che il primo ministro francese Gabriel Attal avrebbe suggerito le dimissioni di Emmanuel Macron per evitare lo scioglimento dell’Assemblea nazionale. “Io sono la miccia, voglio farla saltare stasera”, dichiarò poi. Il presidente francese, però, ha rifiutato, giudicando il primo ministro “il migliore per condurre la campagna” per le prossime elezioni.
Martedì, la Francia constata l’assenza del Primo Ministro che non appare in pubblico dal giorno del fatidico annuncio di Emmanuel Macron, come sottolinea Le Monde. Il gabinetto di Gabriel Attal non avrebbe rilasciato alcun dettaglio sulla sua agenda per i prossimi giorni e il circuito WhatsApp, utilizzato per informare i giornalisti sulle azioni del Primo Ministro, da allora non è stato aggiornato.
Tuttavia, come riferiscono i nostri colleghi, il Primo Ministro avrebbe dovuto comparire martedì mattina alla riunione del gruppo Rinascimento presso l’Assemblea nazionale. Per il quotidiano francese questa assenza non è insignificante. Lasciato da parte di fronte alla decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale, il Primo Ministro è rimasto scosso. “È stato uno shock per tutti, lui compreso”., spiega qualcuno vicino a Gabriel Attal. Uno shock tanto più difficile in quanto il ministro degli Interni Gérald Darmanin era a conoscenza dei piani del presidente della Repubblica. Per l’amico intimo del primo ministro “Gabriel soffre di dualità“del suo rapporto con il capo dello Stato.”Sta cominciando a rendersi conto della maledizione del rapporto presidente-primo ministro“, riferisce al microfono di Le Monde.
