Francia: raccomandazioni shock per limitare l’uso degli schermi tra i giovani

Francia: raccomandazioni shock per limitare l’uso degli schermi tra i giovani
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Niente schermo prima dei 3 anni, niente cellulare connesso a Internet prima dei 13 anni e niente social network prima dei 15 anni: in Francia, una commissione composta da esperti auspica un forte inasprimento delle regole sull’uso degli schermi tra i giovani persone in una serie di raccomandazioni presentate questa settimana al presidente Emmanuel Macron, che si è concesso un mese per elaborare un piano d’azione. Ecco una panoramica del contenuto del loro rapporto, poiché il ruolo degli schermi tra i giovani sta sollevando sempre più preoccupazioni qui e altrove.

Effetti dannosi degli schermi: è ora di agire

Sta emergendo un “chiaro consenso scientifico” sulle “conseguenze dannose degli schermi” su diversi aspetti della salute di bambini e adolescenti, in particolare sul sonno, sulla sedentarietà e sulla vista, dicono gli esperti. Per quanto riguarda i rischi di compromettere altri aspetti dello sviluppo dei bambini, il “principio di precauzione” deve avere la precedenza, afferma uno degli autori del rapporto, Grégoire Borst, in un’intervista a IL Giornale. La commissione è “turbata” dalle “strategie di cattura dell’attenzione” utilizzate per “bloccare i bambini sui loro schermi” e “allarmata” da alcune rappresentazioni, in particolare delle donne, che la tecnologia digitale “iperamplifica”, si legge nel rapporto .

“Parametri di riferimento” per i genitori

Per regolamentare meglio l’uso degli schermi tra i giovani, gli esperti francesi offrono chiari “benchmark” per i genitori, che rappresentano una “progressione” in base all’età dei bambini (vedi sotto). Si tratta di raccomandazioni poiché un divieto sarebbe, ovviamente, “inapplicabile”, afferma Borst. “È importante che i genitori abbiano delle linee guida chiare”, che si basino sulle esigenze del bambino a seconda delle diverse fasi del suo sviluppo, afferma chi insiste anche sulla riduzione del tempo davanti allo schermo per i genitori, soprattutto in presenza di i loro figli piccoli.

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La scuola deve dare il suo contributo

Gli schermi dovrebbero essere vietati anche negli asili nido e nelle scuole materne, dove gli educatori non dovrebbero utilizzare i propri dispositivi personali in presenza di bambini, aggiunge la commissione. Inoltre, gli studenti non dovrebbero avere accesso a un computer o a un tablet a tempo pieno in classe (un dispositivo per studente) fino alla scuola superiore. Inoltre, andrebbe rafforzata la legge francese che dal 2018 vieta sempre i cellulari a scuola, anche all’ora di pranzo e durante le pause. Gli esperti raccomandano inoltre di bloccare l’accesso ai social network sul Wi-Fi scolastico, almeno fino alle scuole superiori (che gli studenti francesi frequentano a partire dai 15 anni).

L’uso degli schermi nella cartella clinica del bambino

La Commissione raccomanda inoltre che il numero di ore trascorse davanti a uno schermo diventi un indicatore di salute da tenere in considerazione durante i controlli medici dei bambini piccoli. “Un po’ come con la curva del peso e dell’altezza, i genitori potrebbero così rendersi conto più facilmente dell’evoluzione del tempo trascorso davanti allo schermo dai propri figli”, indica Grégoire Borst. In questo modo, i medici e gli altri operatori sanitari potrebbero essere in grado di supportare meglio le famiglie nella gestione degli schermi a casa, aggiunge.

Regolamentare i social network

Si tratta di una sfida importante che deve assolutamente essere affrontata in modo concertato, afferma la commissione. “La responsabilità spetta innanzitutto alle piattaforme”, aggiunge Borst. Spetta a loro regolamentare i contenuti, spetta a loro verificare l’età degli utenti e spetta a loro mettere in atto tutte le misure per tutelare i minori se vogliono potersi unire. Andrebbero vietati anche i processi “addictogenici” utilizzati dai social network, secondo gli esperti che ritengono che l’Europa possa esercitare una forte pressione sui social network, considerando l’importante mercato che rappresentano.

Linee guida per i genitori in Francia: raccomandazioni per età

Sotto i 3 anni: zero schermo

Si raccomanda di non esporre i bambini agli schermi prima dei tre anni, per non pregiudicare fasi importanti del loro sviluppo.

Tra 3 e 6 anni: schermo sconsigliato

L’uso degli schermi non è consigliato o deve essere fortemente limitato, con contenuti didattici e accompagnati da un adulto.

Tra i 6 e gli 11 anni: uso moderato degli schermi, no cellulari

Le attività dei bambini devono rimanere varie, per contribuire al loro sviluppo.

Da 11 anni: cellulare senza internet

Se i bambini hanno bisogno di un telefono per comunicare con i genitori, si consiglia di non utilizzare il dispositivo per connettersi a Internet.

Dai 13 anni: cellulare con internet ma senza social network

I giovani possono avere un cellulare connesso, ma senza accesso ai social network o ai contenuti illegali.

Dai 15 anni: cellulare con accesso limitato ai social network

A partire da questa età l’accesso ai social network dovrebbe essere limitato a coloro che sono dotati di principi etici, cioè a coloro che non presentano processi di dipendenza.

E in Quebec, quali sono le linee guida per l’uso degli schermi?*

  • Sotto i 2 anni: non è consigliato alcun tempo davanti allo schermo.
  • Da 2 a 5 anni: meno di un’ora al giorno.
  • Dai 6 ai 12 anni: massimo due ore al giorno.
  • Dai 13 ai 19 anni: nessuna durata specifica, può variare a seconda della tipologia di contenuto.

*Questi consigli sono specifici per il tempo trascorso davanti allo schermo nel tempo libero.

Fonti: le raccomandazioni francesi sono tratte dal rapporto Bambini e schermi: alla ricerca del tempo perduto, scritto dalla commissione nominata dal presidente francese Emmanuel Macron. Le raccomandazioni del Quebec sono tratte dal sito web del governo del Quebec.

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