La dittatura dei social network e l’incubo di un mondo ultraconnesso denunciati in un concerto filmato: “Cabadzi In Real Live”

La dittatura dei social network e l’incubo di un mondo ultraconnesso denunciati in un concerto filmato: “Cabadzi In Real Live”
La dittatura dei social network e l’incubo di un mondo ultraconnesso denunciati in un concerto filmato: “Cabadzi In Real Live”
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Il gruppo di Nantes Cabadzi ha denunciato nel 2021 nel suo album “Bürrhus” la dipendenza della società dai social network e la nostra schiavitù alle tecnologie digitali. Il regista Matthieu Yakovleff ha inserito delle immagini in questo concept album. Risultato: una fiction distopica, Cabadzi In Real Live da non perdere.

Dopo la sua opera Cabadzi il gruppo di Nantes Cabadzi si è cimentato in una creazione straordinaria, un concept album che attacca la tirannia dei mondi virtuali e dei social network. Scritto prima del confinamento, ma pubblicato dopo, nel marzo 2021, “Bürrhus” esplorava i temi della dipendenza digitale e l’influenza delle tecnologie sulle nostre vite.

Una distopia tanto più inquietante perché somiglia molto alla nostra vita quotidiana, che potrete ascoltare e vedere per intero, in una messa in scena audace: France 3 Pays de la Loire vi propone in esclusiva “Cabadzi dal vivo” un concerto unico del gruppo dedicato al progetto Bürrhus.

È stata la lettura del libro di Bruno Patino che ha ispirato Cabadzi a scrivere Bürrhus. In questo saggio l’autore analizza l’evoluzione di Internet, concepita inizialmente come uno spazio di libertà, divenuta una corsa frenetica all’attenzione e allo sfruttamento massiccio dei nostri dati personali.

Evoca anche il lavoro di Bürrhus Frédéric Skinner, uno psicologo americano famoso per il suo esperimento con la scatola di Skinner. Questo esperimento di psicologia comportamentale, realizzato negli anni ’30, dimostrò l’importanza della ricompensa nel fenomeno delle dipendenze, in particolare nei ratti e nei piccioni.

Questi principi sono stati ampiamente sfruttati dall’industria dei giochi e, più recentemente, dai social media.

In questo concerto filmato, Cabadzi ci trasporta in un universo oscuro e destabilizzante. La telecamera si muove lentamente verso la porta di un enorme fortino di cemento. Un conto alla rovescia segna nove minuti e sei secondi, mentre una voce fuori campo annuncia attraverso un megafono:

“Noi abbiamo il piacere di ricordarvi che domani festeggeremo la trentesima vittoria di Bürrhus. Per celebrare questa festività nella nostra grande nazione, la nostra Serenissima coprirà la metà di tutti i vostri acquisti. Buon divertimento… Bürrhus sarà sempre l’alleato della vostra felicità.

Sullo sfondo, manifesti, insegne, pubblicità e pannelli luminosi mostrano lo stesso logo “Ü”.




durata del video: 00h01mn00s

Estratto da “Cabadzi, strana vita nella terra di Bürrhus”



©Couac Produzioni

La scena è illuminata da modesti lampioni, che rivelano forme umane in movimento o inerti, tutte con indosso maschere di Bürrhus. Una musica e una voce risuonano, in contrasto con il triste balletto di un esercito di ombre. La scena di questo mini-concerto è ambientata in un universo oscuro e opprimente, che solo la libertà di parola e di ritmo può trascendere.

Mentre i secondi scorrono verso il coprifuoco imposto a tutti i residenti, il duo Cabadzi, tra rivolta e sottomissione, fa sentire le parole vitali della loro necessaria emancipazione. In un’atmosfera cupa e malinconica,

Cabadzi esegue sei brani tra le comparse, che simboleggiano i ribelli contro il giogo onnipotente di Bürrhus.




durata del video: 00h01mn23s

Estratto “Cabadzi, strana vita nella terra di Bürrus



©Couac Produzioni

I musicisti si muovono come ombre nei corridoi della metropolitana, smarriti, ma determinati, cercando la libertà nella musica e nelle parole. Il concerto si conclude con una nota malinconica, che riflette la lotta interiore degli individui contro una società oppressiva.

Matthieu Yakovleff, il regista, e Cabadzi sono riusciti a creare una straordinaria sessione dal vivo, mescolando musica e finzione.

Da quando ho incontrato Cabadzi nel 2018 durante la produzione della registrazione della loro precedente creazione, non ho mai smesso di cercare un nuovo progetto a cui collaborare.

Matteo Yakovleff

Direttore

“L’universo fortemente cinematografico del gruppo mi ha invitato, ancora una volta, a immaginare una produzione audiovisiva sempre più atipica e originale. A cui si aggiunge il piacere di lavorare con Lulu e Vikto, i due amici del gruppo, che spingono sempre oltre il loro attenzione ai dettagli.”, spiega Matthieu Yakovleff.

Unire la registrazione di una performance dal vivo e la creazione di una fiction è il desiderio di questo UFO un po’ folle nel quale ci siamo imbarcati. C’è il desiderio di iniziare un piano sequenza. Era qualcosa che desideravo fin dall’inizio e che mi stava molto a cuore per questo risultato. La telecamera non taglia mai per mantenere gli spettatori con il fiato sospeso per tutta la storia.

Era anche un modo per ricreare durante le riprese le condizioni di eccitazione di un vero concerto. È una sfida enorme, sia artistica che tecnica, che abbiamo chiesto al team di affrontare. È necessario pianificare tutti i movimenti dei macchinari, coordinare i movimenti dei partecipanti, regolare le luci e il suono. Abbiamo seguito i volti del pubblico in modo che tutti gli spettatori indossassero una maschera di realtà virtuale con i colori del leader Bürrhus, come zombie ipnotizzati. Abbiamo anche rielaborato molto il sound design per supportare il lato cupo della scena.”

Matteo Yakovleff

© Margaux Martin’s

Questo lavoro, che esplora i temi della dipendenza digitale e della rivolta contro la tirannia dei mondi connessi, è un’esperienza coinvolgente e toccante. È una produzione potente e una bellissima riflessione sulla sostanza così come sulla forma.

Cabadzi, strano abitare nella terra di Bürrhus” sarà visibile mercoledì 19 giugno alle 23 su France 3 Pays de la Loire e già in replica sulla nostra piattaforma france.tv

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