L’erosione delle azioni Starbucks, quotate alla Borsa di New York, ha superato la soglia del 31%, dopo l’ascesa globale del movimento di boicottaggio contro il marchio, accusandolo di sostenere Israele nella sua guerra contro i palestinesi.
Un’indagine realizzata dall’Agenzia Anadolu, sulla base dei dati aziendali presso Wall Streetrivela un calo delle azioni del 31% da quando il boicottaggio si è intensificato a metà novembre.
Alla chiusura delle negoziazioni di venerdì, il prezzo delle azioni della società era pari a 73,11 dollari, in netto calo rispetto alla chiusura di 107,1 dollari registrata il 16 novembre.
Nonostante le richieste di boicottaggio lanciate contro i marchi sospettati di sostenere Israele, tra cui Starbucks, dalla metà di ottobre precedente, il picco delle chiamate è stato raggiunto a metà novembre 2023.
In chiusura della seduta di venerdì, rispetto a giovedì, il titolo della società è sceso del 2,43%, toccando il livello più basso da marzo 2020.
Il 30 aprile, Starbucks ha pubblicato risultati trimestrali inferiori alle aspettative per il primo trimestre del 2024, con un utile per azione di 68 centesimi rispetto ai 79 centesimi previsti.
