seguire la campagna prima del primo dibattito televisivo

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Tra Emmanuel Macron e i francesi è il momento della disgrazia

Per sperare di essere rieletti, durante le elezioni legislative del 30 giugno e 7 luglio, i deputati del campo presidenziale non mostrano più il volto del capo dello Stato sui manifesti elettorali. “La gente ti odia”gli ha confidato, martedì 11 giugno, il deputato rinascimentale dell’Hérault Patrick Vignal, quando il presidente lo ha chiamato per sapere come è stata percepita sul terreno nazionale la sua decisione, presa due giorni prima, di sciogliere l’Assemblea.

Il capo dello Stato castiga i programmi dei suoi avversari, “gli estremi”, ha detto, prendendo di mira il Raggruppamento Nazionale, alle porte del potere, e il Nuovo Fronte Popolare – un’alleanza di partiti di sinistra. Ai suoi occhi, guidano “alla guerra civile”. Una parola forte. Troppo ? “No comment”sospiriamo dal quartier generale della campagna elettorale, rue du Rocher a Parigi, dove gli interventi del Presidente della Repubblica sono considerati sempre più maldestri.

Emmanuel Macron si era impegnato a lasciare che il suo primo ministro, Gabriel Attal, guidasse la campagna legislativa in prima linea. Ma dal 9 giugno il presidente viene ascoltato a giorni alterni. “È un uomo che non dispera mai di convincere”difendiamo all’Eliseo.

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