gli abitanti di Belleville-en-Beaujolais restano al molo

gli abitanti di Belleville-en-Beaujolais restano al molo
gli abitanti di Belleville-en-Beaujolais restano al molo
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Lo Stato ha appena certificato 15 progetti di RER metropolitana, tra cui quello di Lione. Ma alcune comunità si sentono dimenticate, come i comuni del Beaujolais settentrionale. Allo stato attuale, i famosi treni a frequenza maggiorata detti “quarto d’ora” si fermerebbero alla stazione di Villefranche-sur-Saône, con grande sgomento di Saint-Georges-de-Reneins e Belleville-en-Beaujolais in particolare.

Nel caso della “RER à la Lyonnaise”, cioè della TER con frequenza maggiore, i comuni di Saint-Georges-de-Reneins e Belleville-en-Beaujolais restano, per il momento, alla banchina.

È questa la constatazione un po’ amara formulata da Patrick Baghdassarian, vicepresidente della Comunità dei Comuni del Saône-Beaujolais (CCSB, 45.000 abitanti) responsabile della mobilità e delegato di Sytral Mobilités: “È un peccato, ma non ci arrendiamo” commenta.

Mercoledì 26 giugno Sytral Mobilités, l’ente organizzatore della mobilità dei territori di Lione, ha votato per l’avvio di un programma di studi ferroviari relativo al progetto della RER metropolitana di Lione, ora denominata – come tutte le altre RER – Metropolitan Regional Express Services (Serm).

Tuttavia, fin dall’inizio, si parlava di una RER che si fermasse a Villefranche-sur-Saône, ignorando superbamente i comuni situati più a nord, di cui Belleville-en-Beaujolais è il più importante.

Una “svista” che gli eletti della Comunità dei Comuni di Sane-Beaujolais (CCSB) sottolineavano regolarmente e speravano di vedere corretta fino alla fine. Perse ! Gli studi tecnici, presupposto essenziale per l’impiego dei famosi treni cosiddetti “del quarto d’ora”, non andranno oltre.

Patrick Baghdassarian, anche sindaco di Saint-Georges-de-Reneins, comune candidato alla cadenza, resta comunque ottimista. Ma per lui questo rifiuto ha già una conseguenza diretta: se il progetto della RER metropolitana dovesse infine essere realizzato oltre Villefranche, sarebbe necessariamente in ritardo rispetto al programma iniziale previsto per il 2027.

È certo che se non siamo a questi primi studi, per noi il dispiegamento avverrà necessariamente dopo il 2027

Patrick Baghdassarian, vicepresidente CCSB responsabile della mobilità e delegato a Sytral Mobility

Un dossier quindi per il momento chiuso, tanto più che lo Stato ha appena certificato 15 progetti SERM tra cui quello di Lione, gettando un po’ di più nella zavorra i percorsi inizialmente menzionati.

Queste etichette permetteranno di ottenere aiuti statali, ma i candidati “nominati” dovranno ora affinare i loro progetti per ottenere lo “status Serm”.

Se il calendario politico post-scioglimento e l’estate non lasceranno spazio all’azione politica, Patrick Baghdassarian assicura che, da settembre, la Comunità dei Comuni vorrà ancora provare a spostare le fila.

E gli argomenti non mancano al CCSB, a cominciare da una popolazione in forte crescita. Perché in questo angolo di territorio, spiega, “i residenti metropolitani continuano a stabilirsi e i programmi immobiliari stanno nascendo quasi ovunque Con tanti potenziali viaggiatori diretti a Lione. Per la cronaca, dal 1999 al 2021 la popolazione dell’agglomerato è cresciuta del 34%, passando da 34.000 a 45.000.

Annunciamo così 300 alloggi vicino alla stazione di Belleville-en-Beaujolais entro 5 anni, altri 300 sono stati costruiti o sono progettati a Saint-Georges, più tutti i complessi residenziali in costruzione nel Beaujolais o proprio di fronte, nell’Ain, intorno a Montmerle-sur-Saône.

Perché il paradosso e l’ingiustizia della situazione è che l’attrattiva del settore Saône-Beaujolais è in gran parte dovuta al servizio ferroviario per Lione: 32 minuti tra Belleville-en-Beaujolais e Part-Dieu, con un treno ogni mezz’ora nelle ore di punta … ma uno ogni due ore nei fine settimana. Quindi, ovviamente, un aumento dei ritmi di produzione sarebbe il benvenuto per lavoratori e studenti…

Negli anni ho visto le carrozze riempirsi notevolmente, senza vedere aumentare la frequenza dei treni. E ovviamente, non sarà per il 2027.

Un utente della stazione di Belleville-en-Beaujolais che lavora a Lione

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