Chi osa ancora parlare di merito?

Chi osa ancora parlare di merito?
Chi osa ancora parlare di merito?
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Un valore troppo trascurato, ma che è comunque un principio che anima e guida la maggior parte dei nuovi imprenditori. Quando il filosofo Alain Finkielkraut firma la fine della pausa e fa a pezzi il programma Insoumis in termini di educazione, colpisce al cuore i nostri attuali eccessi demagogici.

La nozione di merito è in gran parte assente dai nostri dibattiti attuali? I candidati hanno solo il diritto di parola per far valere, ed è la grande competizione Lépine per distribuzioni di ogni genere, con il denaro degli altri ovviamente, in questo caso quello dei contribuenti. Recentemente, Xiaoging Su-Pellemele, segretario generale del Comitato di scambio franco-cinese della Camera di commercio di Parigi, mi ha detto di essere rimasta colpita dalla grande demagogia dei nostri commentatori sull’argomento, rispetto a quanto viene instillato in Cina a livello dell’istruzione nazionale. Lì, al contrario, sembra che si faccia di tutto per incoraggiare la gente a salire, anche con un corollario: attenzione ai pigri o agli inetti.

Per lei : “Il ritorno dei voti, delle classifiche o delle selezioni, fa molto in termini di emulazione e di miglioramento del livello generale. Qui, quando torno a Parigi, sento solo scuse, spiegazioni e livellamento. » “L’egualitarismo ti sta uccidendo!” »

Allo stesso tempo, Alain Finkielkraut ci ricorda (Rivista Le Figaro del 21 giugno 2024) che: “Il Nuovo Fronte Popolare intende eliminare i gruppi di livello e abrogare lo scontro dei saperi nelle scuole superiori e nelle università. In altre parole, la rovina in cui è diventata la scuola deve essere imperativamente preservata da qualsiasi ricostruzione. L’uguaglianza richiede la fine dell’autorità e di ciò che resta della cultura. Il mondo è pieno di virtù democratiche impazzite e la sinistra, in spregio alla grande tradizione, oggi incarna questa follia…

In definitiva, il grande vantaggio dell’imprenditorialità è dare a tutti una possibilità. Laureati o meno, grassi o magri, ricchi o poveri, tutti possono partecipare alla gara e, come vediamo scorrendo le pagine della nostra rivista, non sempre è il più attrezzato alla partenza che abbiamo trovato alla partenza. in cima alla lista. Chiedi ad Afflelou, Pinault, Altrad o Magrez cosa ne pensano. È la grande vendetta del merito e del coraggio e questa è abbastanza indiscutibile. Un altro vantaggio di diventare un imprenditore è che solo perché hai fallito non significa che non puoi ricominciare! Inoltre, ci sono molti grandi imprenditori che hanno avuto successo solo dopo diversi fallimenti!

Questo merito repubblicano è davvero il valore cardinale da evidenziare e non solo in campo economico, da promuovere in tutti gli ambiti: ricerca, sport, istruzione, scienze o vita personale. Dopo non ci resterà che amare la Francia, come scrisse a suo tempo Jean-Jacques Rousseau (citato da Finkielkraut nello stesso articolo): “Come amerebbero gli uomini la loro patria se essa non è per loro altro che straniera e se concede loro soltanto ciò che non può rifiutare a nessuno! ” Eccoci qui ! Poco latte senza dubbio per Giordano Bardella.

Roberto Lafont

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