Guerra in Ucraina: cos’è la “flotta fantasma”, queste navi russe prese di mira dalle nuove sanzioni?

Guerra in Ucraina: cos’è la “flotta fantasma”, queste navi russe prese di mira dalle nuove sanzioni?
Guerra in Ucraina: cos’è la “flotta fantasma”, queste navi russe prese di mira dalle nuove sanzioni?
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l’essenziale
Le nuove sanzioni occidentali colpiscono quattro navi sospettate di far parte della “flotta fantasma” di petroliere utilizzata dai russi dall’inizio dell’invasione in Ucraina.

Il Regno Unito ha annunciato giovedì 13 giugno una nuova ondata di sanzioni contro la Russia, prendendo di mira la Borsa di Mosca e la “flotta fantasma” di navi utilizzate dopo l’invasione dell’Ucraina. Queste misure sono state annunciate in occasione del vertice del G7 in Italia e arrivano dopo gli annunci americani rivolti anche alla piazza finanziaria di Mosca.

Cos’è la “flotta fantasma”?

“Stiamo ancora una volta intensificando la pressione economica con sanzioni volte a limitare la capacità della Russia di finanziare la sua macchina da guerra”, ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak. Il presidente Vladimir “Putin deve perdere ed è assolutamente vitale tagliargli la capacità di finanziare un lungo conflitto”, ha aggiunto. Nel dettaglio, Londra prende di mira quattro navi sospettate di far parte della “flotta fantasma” di petroliere usate, di proprietà talvolta opaca o prive di assicurazione, che consentono alla Russia di continuare a esportare in modo massiccio il suo petrolio, nonché due navi accusate di trasportare armi a Mosca .

104 miliardi di dollari nonostante l’embargo

Grazie all’utilizzo di queste “navi fantasma” di compagnie con sede all’estero, le petroliere spediscono di nascosto milioni di barili in Asia. Una strategia che rende molto difficile per le autorità marittime monitorare il commercio. Una volta sotto la bandiera di un paese come l’India o la Cina, il petrolio viene poi rivenduto in paesi di tutto il mondo, compresa l’Europa, nonostante il divieto.

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Nei primi dieci mesi del 2023, la vendita di carburante ha permesso a Mosca di incassare 104 miliardi di dollari (95 miliardi di euro) nonostante l’embargo. Finora nessuna misura di controllo è riuscita a fermare il fenomeno.

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