i settori elettrici denunciano la “cattiva interpretazione ecologica”…

i settori elettrici denunciano la “cattiva interpretazione ecologica”…
i settori elettrici denunciano la “cattiva interpretazione ecologica”…
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In una lettera aperta ai parlamentari, diffusa mercoledì 16 ottobre, sedici associazioni professionali del settore elettrico (UFE, Gimelec, ecc.) denunciano la “contraddizione ecologica” rappresentata dall’aumento della tassazione sull’elettricità voluto dal governo. Il progetto di bilancio 2025 prevede un aumento dell’accisa che potrebbe essere compreso tra 30 e 50 euro/MWh, dopo essere stata abbassata a 1 euro/MWh durante la crisi sanitaria e riportata al livello pre-crisi (ovvero 21 euro/MWh ) nel febbraio 2024. “È fondamentale avere una politica fiscale coerente con i nostri obiettivi di transizione energetica”, scrivono i firmatari che chiedono “scelte collettive stabili e ambiziose per produrre elettricità, d’ora in poi già decarbonizzata, un’energia competitiva rispetto ai combustibili fossili . Per garantire che le soluzioni basate sul carbonio siano più costose di quelle decarbonizzate, il ministro della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher ha proposto venerdì scorso un aumento delle tasse sul gas, opzione alla quale Bercy si è opposta durante il fine settimana. Il dibattito in commissione sulle entrate del PLF inizierà mercoledì all’Assemblea nazionale.

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