Hamas al tavolo delle trattative in Egitto per una tregua a Gaza – rts.ch

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Mentre l’Università di Losanna vede uno dei suoi edifici occupati da attivisti filo-palestinesi, il suo vicino, l’EPFL, ha minacciato la sua associazione femminista Polyquity di sospendere per un periodo di sei mesi il suo diritto di organizzare eventi e manifestazioni nel campus, per aver organizzato lo scorso Martedì una conferenza sul “femminismo decoloniale” in relazione alla Palestina.

Secondo gli organizzatori, l’evento si è svolto “con calma e rispetto”. Era stato accettato dall’organo responsabile dell’EPFL la settimana precedente l’evento. In un comunicato stampa affermano di non comprendere la reazione dell’EPFL, che li ha informati delle sue intenzioni. “Con nostra grande sorpresa, l’EPFL afferma di aver fatto affermazioni ‘odiose e minacciose’, che tutto il pubblico presente può negare”, scrivono.

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Il gruppo, all’origine della campagna #PayetonEPFL e che afferma di essere l’unica associazione femminista del campus, evoca una “misura mai vista prima” che fa seguito alla denuncia di un gruppo di studentesse ebree filo-israeliane.

“Contesto internazionale teso”

In una lettera aperta indirizzata alla direzione, quest’ultima critica in particolare la relatrice, Paola Salwan Daher, per aver denunciato “la strumentalizzazione di casi di violenza sessuale per legittimare la politica colonialista di Israele”, ma anche per aver utilizzato i termini “regime di apartheid” o “genocidio riproduttivo”, o anche per aver incoraggiato la solidarietà internazionale con la Palestina.

>> Vedi il resoconto delle 19:30:

La mobilitazione filo-palestinese tocca ora anche la Svizzera. A Losanna, gli studenti occupano un edificio dell’UNIL / 19:30 / 2 min. / Giovedì alle 19:30

Contattato venerdì, l’EPFL ha risposto che questa conferenza, contrariamente a quanto annunciato al momento della richiesta dell’evento, era “chiaramente di carattere fazioso”. L’istituzione ritiene che “in un contesto internazionale teso” si debba fare tutto il possibile “per evitare un’escalation e preservare così l’unità dei campus e un clima di lavoro pacifico”. Una posizione è prevista entro 10 giorni, prima che l’EPFL prenda la sua decisione finale.

Oltre a Polyquity, l’EPFL comunica di aver incontrato martedì anche Unipoly, un’associazione ambientalista condivisa dall’EPFL e dall’UNIL. Gli ha fatto notare che diversi articoli pubblicati sul suo giornale Le Canard Huppé “offendevano parte della comunità” e violavano la normativa relativa alle associazioni, in particolare il loro carattere apolitico.

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