Alla vigilia di Ucraina-Belgio, Amadou Onana era presente in una conferenza stampa. Ancora una volta si è distinto per la sua disinvoltura su diversi argomenti.
Fin dall’inizio della sua conferenza stampa, Amadou Onana aveva messo le risate dalla sua parte lanciando un “Nessuna domanda? Grazie, arrivederci” mentre la stampa esitava a fare il grande passo. Quanto basta per rompere il ghiaccio, prima di una conferenza tenuta fluidamente in tre lingue diverse: francese, inglese e perfino… tedesco, rispondendo a una domanda sul suo passato ad Hannover e Amburgo.
Alla prima domanda, sul tema del “crollo” di Lukaku e della possibile frustrazione, subito, parole piene di classe: “Senza i gol di Romelu nelle qualificazioni non saremmo qui”, ha ricordato Amadou Onana.
E ovviamente, stesse parole positive quando si parla di Tielemans e Mangala, “due giocatori di livello mondiale ai quali non devo adattarmi” (leggi qui), o della famosa generazione d’oro che non ha conosciuto come giocatore ma anche da ragazzino innamorato del calcio.
“Certo che meritano il titolo di Generazione d’Oro. Sto vivendo un sogno in questo momento: i ragazzi con cui gioco, li guardavo giocare da bambino. Jan, Romelu, Kevin, li ho ammirati crescendo. Hanno raggiunto risultati grandi cose”, dice Onana.
Infine, il centrocampista dell’Everton non poteva esimersi da una domanda sulla guerra in Ucraina e su cosa ti passa per la testa di fronte a un Paese in guerra. “Proviamo compassione? Sì, certo. Ogni vita persa è un disastro per l’umanità. Non mi piacciono le ingiustizie da nessuna parte. Ma sono qui per giocare a calcio e qualificarmi per il turno successivo”, conclude Amadou Onana.
Ineccepibile e senza slittamenti, quindi, come spesso accade con Onana in conferenza stampa. Probabilmente il futuro capitano della Nazionale è lui…
