Aumento dei casi di pertosse in Alvernia-Rodano-Alpi

Aumento dei casi di pertosse in Alvernia-Rodano-Alpi
Aumento dei casi di pertosse in Alvernia-Rodano-Alpi
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Dall’inizio del 2024, l’ARS Auvergne-Rhône-Alpes ha ricevuto più di 150 segnalazioni di casi di pertosse (isolati o raggruppati) – rispetto a 11 segnalazioni per l’intero 2023. In questo contesto di significativa diffusione della malattia in Alvernia-Rodano-Alpi, l’ARS desidera informare gli operatori sanitari e gli operatori della prima infanzia, nonché il grande pubblico, della situazione e ricordare le azioni da seguire e le raccomandazioni sulle vaccinazioni.

La situazione in Alvernia-Rodano-Alpi

La pertosse non rientra tra le 38 malattie soggette a denuncia da segnalare all’Ars. Tuttavia, i casi raggruppati, soprattutto se si verificano in una comunità frequentata da persone a rischio: reparti maternità, asili nido, strutture sanitarie, ecc. devono essere denunciati all’ARS.

Pertanto, all’ARS sono state segnalate 150 situazioni corrispondenti a casi isolati o raggruppati di pertosse da gennaio 2024 rispetto alle 11 dell’intero 2023.

Questo aumento delle segnalazioni tra il 2023 e il 2024 dimostra una diffusione significativa della malattia in Auvergne-Rhône-Alpes. L’ARS è particolarmente attenta a questo aumento dei casi e alla gestione delle situazioni segnalate. Savoia, Alta Savoia, Drôme e Rodano registrano il maggior numero di segnalazioni.

Numero di segnalazioni (casi isolati o raggruppati) di pertosse dall’inizio del 2024, al 5 giugno 2024:

FEBBRAIO

Marzo

aprile

Maggio

Giugno

somma totale

Ain

2

1

3

Allier

2

2

4

Ardeche

12

12

Drome

2

4

12

1

19

Alta Savoia

2

6

9

12

1

30

Isère

3

3

9

15

Loira

4

4

Puy de Dome

13

2

15

Rodano

1

2

16

1

20

Savoia

8

6

17

31

somma totale

2

22

26

98

5

153

Pertosse: sintomi e modalità di trasmissione

La pertosse è una malattia respiratoria altamente contagiosa causata da batteri. Di intensità variabile, può provocare dalla semplice tosse fino a forti attacchi di tosse e difficoltà respiratorie persistenti per più di sette giorni.

Può essere particolarmente grave per le persone vulnerabili: neonati non vaccinati, donne incinte, anziani e persone immunocompromesse o con malattie respiratorie preesistenti.

Il sintomo principale è l’adattamento tosse violenta e ripetitiva, soprattutto notturna. Può portare a difficoltà respiratorie.

Una una persona infetta può trasmettere la pertosse in media ad altre 15 persone. Si trasmette per via aerea attraverso il contatto diretto con una persona malata. In Francia, viene generalmente trasmesso dagli adulti o dagli adolescenti ai neonati.

Nelle persone vulnerabili e nei neonati, la pertosse può causare complicazioni significative. Può colpire diverse parti del corpo (polmoni, cuore, sistema circolatorio, ecc.) e causare gravi problema respiratorio.

In alcuni casi, complicanze neurologiche Può anche verificarsi: possono essere colpiti il ​​cervello, il midollo spinale e i nervi. Nei casi più gravi, la pertosse può portare alla morte.

Vaccinare i più esposti e vaccinarsi per proteggere i più vulnerabili

Sebbene i neonati sotto i 6 mesi di età siano i più esposti a forme gravi, anche gli anziani, le persone immunocompromesse e le donne incinte possono sviluppare complicanze.

La vaccinazione contro la pertosse si basa su 3 strategie:

  • Vaccinazione obbligatoria dei neonati : dal 1ehm Gennaio 2018, vaccinazione obbligatoria contro la pertosse per i neonati. Il programma vaccinale completo prevede 3 dosi: una prima a 2 mesi, un’altra a 4 mesi, poi a 11 mesi.
  • Vaccinazione delle donne incinte a partire dal 2° semestre di gravidanza : questa vaccinazione deve essere effettuata durante ogni gravidanza.
  • In assenza di vaccinazione della madre durante la gravidanza, la vaccinazione è consigliata alle persone che potrebbero essere a stretto contatto con il neonato durante i primi 6 mesi di vita (strategia cocooning).

La trasmissione avviene soprattutto attraverso gli adulti, la vaccinazione è particolarmente consigliata per:

  • IL persone fragili : immunocompromessi o affetti da una malattia respiratoria cronica,
  • IL operatori sanitari, operatori sanitari, personale che lavora con pazienti o anziani,
  • Studenti in ambito medico e paramedico,
  • La gente lavorare a stretto contatto con i bambini di età inferiore a 6 mesi : personale dei reparti di maternità, reparti neonatali o pediatrici,
  • IL professionisti della prima infanziacompresi gli assistenti all’infanzia,
  • Persone che si esibiscono regolarmente babysitter.

Se il vaccino contro la pertosse è efficace nei primi anni, l’immunità tende a scemare dopo 5 anni. Per questo è consigliato effettuare i richiami vaccinali all’età di 6 anni, poi tra gli 11 e i 13, a 25 poi ogni 20 anni fino ai 65 anni e ogni 10 anni dai 65 anni.

Cosa fare se si hanno sintomi di pertosse

In caso di sintomi di pertosse, il malato deve:

  • consultare il medico (o dal pediatra) nel più breve tempo possibile per un aggiornamento vaccinale ed eventuale trattamento antibiotico preventivo.

Se il medico conferma la diagnosi, a ritiro temporaneo della comunità (scuola, asilo nido, luogo di lavoro) è necessario.

  • rispettare i gesti di barriera : lavarsi le mani, tossire nel gomito, indossare la mascherina.
  • isolarti e non frequentare ambienti comunitari: asilo nido, scuola, lavoro, ecc.

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