Gli esseri umani trasmettono i loro virus agli animali più che viceversa

Gli esseri umani trasmettono i loro virus agli animali più che viceversa
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Tempo di lettura: 2 minuti – Avvistato su New Scientist

La nostra sfiducia nei confronti di alcuni animali e della loro capacità di seminare virus sul loro cammino è davvero giustificata? Secondo New Scientist è esattamente il contrario: siamo più pericolosi per la fauna selvatica del contrario. Lo conferma un’analisi del genoma effettuata presso l’University College di Londra (UCL). “Trasmettiamo agli animali più virus di quanti ce ne trasmettono”spiega Cedric Tan, specialista in biologia molecolare all’UCL, che ha co-condotto uno studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution.

I risultati di questo lavoro sono inequivocabili. Quando un virus circola tra uomo e animale, è l’uomo a trasmetterlo agli animali nel 64% dei casi. Anche l’esempio del famigerato SARS-CoV-2 (il virus che causa il Covid-19) necessita di essere guardato da una nuova prospettiva. Se forse ci è stato trasmesso dai pipistrelli, lo abbiamo poi trasmesso a molte altre specie animali.

Per ottenere questi risultati, il team di Cedric Tan ha utilizzato un database contenente 12 milioni di sequenze di virus, che ha utilizzato per studiare come si diffondono da una fonte all’altra, da una specie all’altra. La base si è ridotta a circa 60.000 voci, le più esaustive, che sono servite a costruire ciò che i ricercatori chiamano “alberi genealogici”.

Chi è il parassita?

Alla fine, i ricercatori hanno isolato 599 casi di virus per i quali si era verificata la trasmissione tra specie. Hanno poi scoperto che, in quasi due terzi dei casi, noi siamo i mittenti, mentre gli animali sono i destinatari. Virus come SARS-CoV-2, MERS-CoV (coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Oriente) o influenza sono in gran parte responsabili di questo squilibrio. Ma anche escludendoli, il numero delle trasmissioni dall’uomo agli animali resta pari al 54%.

Per alcune specie i rischi sono potenzialmente molto significativi, soprattutto per quelle più minacciate. New Scientist cita il caso degli scimpanzé morti in Uganda all’inizio degli anni 2000, dopo aver contratto il metapneumovirus umano, un virus responsabile della polmonite o delle infezioni delle vie aeree superiori, trasmesso loro dall’uomo.

Ciò non ci impedisce di temere, ad esempio, i topi che sciamano in alcune zone. Anche le persone che lavorano con gli animali dovrebbero continuare a utilizzare determinati dispositivi di protezione. Ma in realtà dovremmo diventare più consapevoli che quando si parla di virus (e non solo), quelli dannosi siamo noi.

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