Dopo il trionfo di “Monsieur 30%”, il dominio del clan Michel sulla MR è storia antica

Dopo il trionfo di “Monsieur 30%”, il dominio del clan Michel sulla MR è storia antica
Dopo il trionfo di “Monsieur 30%”, il dominio del clan Michel sulla MR è storia antica
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Georges-Louis Bouchez, ex collaboratore di gabinetto di Didier Reynders, rappresentava una promessa di riconciliazione tra i “Reyndersiens” e i “Micheliens”. Tuttavia, molto rapidamente, un sospetto si è impadronito dei sostenitori del primo clan. Georges-Louis Bouchez aveva scelto Mathieu Michel, figlio di Louis e fratello di Charles, come segretario di Stato per la Digitalizzazione nel governo De Croo… provocando una reazione nel suo partito che per poco non gli costò la presidenza. Da allora, gli osservatori della vita del MR hanno visto in Charles Michel un burattinaio che fa ballare a suo piacimento il suo piccolo protetto.

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“Il signor 30%”

Questa analisi un po’ cospiratoria non è più possibile. Domenica 9 giugno, Georges-Louis Bouchez è diventato “Mr 30%”, in riferimento al punteggio elettorale che aveva promesso alle sue truppe quando prese la guida del partito. Se la famiglia Michel ha saputo dettargli la sua legge, quell’epoca è finita. Il trionfo elettorale dei liberali combinato con la caduta del PS e dell’Ecolo hanno messo in orbita Georges-Louis Bouchez.

Questo scadente liberalismo sociale…

In un’intervista molto commentata, pubblicata in Il Libero Sabato il leader liberale si è concesso anche il lusso di criticare il “liberalismo sociale”, la versione centrista della dottrina del partito. Una dottrina che Louis Michel aveva teorizzato negli anni Novanta, dopo la morte di Jean Gol. “A MR le persone mi hanno spesso detto che il liberalismo sociale è meraviglioso. Ma le uniche due volte in cui il MR ha raggiunto il 30%, è stato dopo le campagne elettorali della destra: nel 2007, grazie a Didier Reynders, e oggi. È una lezione”, ha affermato Bouchez in questa intervista.

Al di là della tettonica delle idee politiche, sotto un aspetto più personale, la galassia Michel non è più in una posizione forte. Charles Michel, in qualità di presidente del Consiglio europeo, è stato spesso attaccato. È stato oggetto di diverse polemiche internazionali legate allo scarso duello tra lui e Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione. Attualmente diversi titoli stranieri le attribuiscono oscure macchinazioni destinate a destabilizzarla nel rinnovo del suo mandato…

Una stella meno luminosa

In Belgio è tramontata anche la stella di Charles Michel. Allontanandosi dal mondo politico nazionale a causa delle sue funzioni europee, l’ex primo ministro della maggioranza “svedese” ha esitato a lungo prima di diventare capolista del MR alle europee… per arrendersi e cedere il passo a Sophie Wilmès. Il suo abbandono della presidenza del Consiglio in un momento così delicato per il futuro delle democrazie europee aveva suscitato forti critiche. La sua decisione di non candidarsi alle elezioni è stata influenzata anche dall’accoglienza piuttosto tiepida da parte degli attivisti riformisti durante le riunioni elettorali.

“Tutti sono stanchi di Charles Michel”

Quanto a suo fratello Mathieu Michel, per il momento non è in una posizione forte. Costretto a occupare il secondo posto nella lista federale del Brabante Vallone, ha ottenuto “solo” 8.200 voti di preferenza. Il sindaco di Waterloo, Florence Reuter, che occupava il primo posto, ha ricevuto 28.000 voti. Nonostante la forte simpatia e un portafoglio all’interno del governo De Croo, Mathieu Michel non ha particolarmente brillato in queste elezioni. Qualche settimana prima delle elezioni, il segretario di Stato si era presentato anche come un erede del liberalismo sociale, una sfumatura politica alla quale Georges-Louis Bouchez non crede o non crede più.

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Una stirpe Micheliana

Se anche gli eletti e fini conoscitori delle trepidazioni del MR pensano che la pagina di Michel sia definitivamente voltata, alcuni vogliono qualificare l’influenza che questo “clan” avrebbe esercitato. “Questa dipendenza di Georges-Louis Bouchez dai Michel non è mai stata realmente politicaanalizza una fonte. Era piuttosto morale. Era più un lignaggio. Se domani assumessi la guida del MR, Georges-Louis avrebbe naturalmente un’influenza duratura su di me. Comunque, penso che abbia sempre e solo ascoltato se stesso…. E per fortuna, comunque. Abbiamo visto il risultato il 9 giugno”.

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