Edouard Philippe (Horizons) in campagna a Chartres: “Abbiamo una voce seria, che non si rade gratuitamente”

Edouard Philippe (Horizons) in campagna a Chartres: “Abbiamo una voce seria, che non si rade gratuitamente”
Edouard Philippe (Horizons) in campagna a Chartres: “Abbiamo una voce seria, che non si rade gratuitamente”
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L’ex primo ministro Edouard Philippe (Orizzonti), in campagna a Chartres (Eure-et-Loir), questo venerdì 28 giugno 2024, per sostenere il candidato della maggioranza presidenziale alle elezioni legislative, Guillaume Kasbarian (ministro dell’Edilizia), squalifica i due si propongono agli estremi dello spettro politico, RN e Nuovo Fronte Popolare, e porta ai suoi occhi la voce di uno “spazio centrale”, l’unica “alternativa seria”, realistica e coronata da un bilancio. “La voce che non si rade gratis”.

La sua mobilitazione, spiega, è all’altezza delle sfide: “I francesi sentono che c’è in gioco qualcosa. Qualcosa di importante, quando c’è una tripartizione così netta della vita politica”.

Sfide. Piuttosto discreto dopo la sua partenza da Matignon nel 2020, l’ex primo ministro di Emmanuel Macron, Edouard Philippe, conduce una campagna per le elezioni legislative anticipate a Chartres, questo venerdì 28 giugno 2024, in una circoscrizione elettorale dell’Eure-et-Loir, rurale e urbana, dove il candidato della maggioranza presidenziale, il ministro dell’Edilizia, Guillaume Kasbarian (Insieme per la Repubblica), candidato “per uno spazio centrale molto grande”, come lo definisce l’ex inquilino di Matignon, è potenzialmente minacciato dalla RN e dalla Nuovo Fronte Popolare.

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Sul Nuovo Fronte Popolare: “Non pensano molto”

Al termine di una maratona elettorale durata due settimane, durante la quale il sindaco di Le Havre (Seine-Maritime) e presidente del partito Orizzonti ha attraversato “21 dipartimenti e 45 collegi elettorali”, il discorso che squalifica la legittimità al governo degli estremi sembra ben fatto -stabilito.Edouard Philippe insieme al ministro dell’Edilizia, Guillaume Kasbarian, e al sindaco di Chartres, Jean-Pierre Gorges.

Gli avversari hanno attaccato con mazze. Il nuovo fronte popolare? “Che cosa propongono sui temi della difesa, della deterrenza nucleare, delle alleanze? Su quaranta pagine di programma non una parola. Niente. Non pensano la stessa cosa, pensano poco, non dicono niente.”

Sulla Marina Militare: “Fatico a capire cosa vogliono”

Per la Rn, stesso processo di illeggibilità: “Faccio fatica a capire cosa vogliono. E non sono sicuro che lo sappiano. Volevano uscire dalla Nato, macchina filoamericana che ha provocato la Russia, che non dovrebbe mai entrare” L’Ucraina, ci ha detto Madame Le Pen. E ora non vogliono più andarsene. Abbiamo aumentato i budget per la difesa, abbiamo costruito un centro europeo più solido all’interno della NATO. Non dico che sia perfetto, ma è una cosa seria e sta andando avanti. “

Allineati con Macron? “Non garantito”

Il solco dello “spazio centrale”. Azione, credibilità: sono questi i due mantra battuti dal VRP di uno “spazio centrale che non vuole restare incastrato tra LFI e RN”. Non senza liberarci, con un certo senso della formula, da ogni dipendenza da colui che incarna l’arco repubblicano: il capo dello Stato. “L’idea che sto seguendo la linea del presidente è interessante ma non del tutto garantita.”

La sua strategia, per circoscrivere un naufragio elettorale e l’avvento di un’offerta politica polarizzata verso gli estremi, resta tuttavia la stessa sviluppata da Emmanuel Macron, durante il suo scambio con rappresentanti della stampa quotidiana regionale, compreso il Gruppo di Centro Francia, giugno 18, 2024, a Parigi.

“I candidati ci sono [de la majorité présidentielle] che portano una voce seria che non si rade gratuitamente, che fanno affidamento sul lavoro dei funzionari eletti locali e sui loro successi. Questo è quello che sostengo.

Sébastien Couratin

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