DRAGUIGNAN: Marguerite, una bambina del posto

DRAGUIGNAN: Marguerite, una bambina del posto
DRAGUIGNAN: Marguerite, una bambina del posto
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Il Museo delle Belle Arti di Draguignan offre attualmente una mostra molto speciale con una storia incredibile.

Infatti, originaria del sud della Francia, Marguerite Maeght conosce bene la storia di Santa Roselina, i cui miracoli sono famosi in questa regione. Decide allora di chiedergli un nipote (ha già diverse nipoti). Esaudito il suo desiderio, la collezionista e mecenate, sentendosi in debito, ha invitato i suoi amici artisti più stretti ad affrontare il restauro della cappella dedicata al santo, situata ad Arcs-sur-Argens. Giacometti, Chagall, Bazaine e Ubac parteciperanno a questo progetto e daranno a questo edificio una dimensione celestiale.

Il desiderio di Marguerite Maeght è presentato all’MBA di Draguignan fino al 22 settembre.

Marguerite, una bambina del posto

Per Marguerite Maeght – nata a Cannes, cresciuta a Bargemon – religiosità e superstizione, fede e speranza si fondono nella figura della santa per diventare gradualmente un riferimento familiare all’interno dei Maeght. “Già il nonno, marinaio, si era consacrato al santo. Nel dopoguerra, in occasione della mostra parigina Surrealism del 1947, alla Galerie Maeght, Marguerite asperge segretamente l’acqua santa sulle opere irriverenti. Allo stesso modo, durante una malattia negli Stati Uniti, affidò il suo destino al santo”. commenta Yohan Rimaud. “E se nel 1964, la Fondazione Saint-Paul de Vence è stata dedicata alla memoria del figlio Bernard, morto dieci anni prima, la trasformazione della Cappella Sainte-Roseline risponderà al desiderio specifico di Marguerite di accogliere un figlioletto all’interno la sua famiglia” aggiunge il curatore.

Nel 1968, quando nacque Jules, Marguerite vide realizzarsi un suo caro desiderio. Si avvicina a padre Gamba, parroco di Les Arcs e visita la cappella buia e fatiscente, alla quale solo i fari della sua macchina possono portare un po’ di luce. Propose prima l’elettrificazione poi, nel 1969, furono avviati i lavori di restauro. Saranno restaurati la pala d’altare del XVI secolo e i sette dipinti sulla parete centrale. Il reliquiario degli occhi del santo è posto in una teca moderna. Il tetto, le volte, le pareti e i pavimenti furono rielaborati e le vetrate sostituite da nuove cornici disegnate da Jean Bazaine e dal suo complice Ubac. Attraverso il suo progetto a Les Arcs, Marguerite Maeght sembra estendere, nella sfera privata e nell’intimità della sua devozione, l’opera della Fondazione, che accoglie e sostiene in particolare gli amici e i maestri dell’arte moderna come Diego Giacometti, Raoul Ubac, Jean Bazaine e Marc Chagall. Così, dopo essere stata dal XVI secolo la cappella della famiglia Villeneuve, riunendo le lastre funerarie dei suoi membri, la chiesa investita dagli artisti entra di fatto nel seno familiare dei Maeght dove, peraltro, si svolgono i funerali del patrono.

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