Con la sua cura d’opposizione, il PS mette David Leisterh in una posizione molto scomoda e prende Bruxelles in ostaggio

Con la sua cura d’opposizione, il PS mette David Leisterh in una posizione molto scomoda e prende Bruxelles in ostaggio
Con la sua cura d’opposizione, il PS mette David Leisterh in una posizione molto scomoda e prende Bruxelles in ostaggio
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Una scelta confermata dal suo vicepresidente Philippe Close all’uscita di Boulevard de l’Empereur ma ribaltata dal leader dei socialisti di Bruxelles Ahmed Laaouej. “Stiamo tenendo molto bene, stiamo conquistando un seggio alla Camera quindi dovremo fare i conti con i socialisti. Ma i socialisti non sono nemmeno lì per marciare, visto che alcuni fischiano. ha dichiarato, anche se non è riuscito a mantenere il suo partito politico al primo posto nella regione di Bruxelles. Primo risultato a Bruxelles in termini di preferenze, i Koekelbergeois stanno consapevolmente confondendo le acque per fare pressione sul MR? Questo doppio dialogo tra lui e Paul Magnette è frutto di una strategia politica consolidata oppure Ahmed Laaouej vuole assolutamente entrare nella maggioranza di Bruxelles, contravvenendo così alle direttive del suo presidente?

La prima ipotesi sembra reggere. Ritirandosi – temporaneamente? – del gioco, il PS (e i suoi sedici posti) pone il MR in una situazione molto scomoda. David Leisterh dovrà cercare Défi ed Ecolo, i due grandi perdenti delle elezioni di Bruxelles. Rafforzerà soprattutto l’asse Ecolo/Groen, contro il quale ha combattuto durante tutta la legislatura (Good Move, Lez, laicità, ecc.). Altra difficoltà, senza il PS, il MR dovrà costruire una maggioranza di otto partiti: quattro francofoni (MR, Les Engagés, Ecolo e Défi) e quattro olandese (Groen, CD&V, Open-VLD e Vooruit o N). -VA). “Imporre cambiamenti radicali come vuole il MR con otto partiti in maggioranza rischia di essere molto complicato”, osserva uno specialista della politica di Bruxelles. Soprattutto con un PTB e un PS all’opposizione che non esiterebbero a costituire maggioranze alternative, in particolare su alcuni temi legati alla laicità.

Blocco fino alle elezioni comunali?

Questa cura dell’opposizione permette anche al PS di Bruxelles di mantenere la verginità, magari fino alle elezioni municipali, previste per l’inizio di ottobre. Ahmed Laaouej lo ha detto ieri: “noi siamo qui con il nostro programma, bisognerà tenere conto delle nostre priorità”. Il PS di Bruxelles non ha interesse ad avviare i negoziati troppo in fretta, ad entrare rapidamente in un governo a costo di scendere a troppi compromessi, in particolare – ancora – sulle questioni di laicità, vera linea rossa per i liberali e i socialisti di Bruxelles. Lasciare che la situazione peggiori il più a lungo possibile, aspettare che arrivi il MR a cercare il PS e invertire gli equilibri di potere, questa è la strategia di Paul Magnette e Ahmed Laaouej per il loro partito, e anche per altri livelli di potere. Il destino di Bruxelles potrebbe infatti condizionare il posto del PS a livello federale o anche in Vallonia sembra più improbabile.

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