L’Union Bordeaux-Bègles nella finale della Top 14, il culmine di quasi 20 anni di lavoro

L’Union Bordeaux-Bègles nella finale della Top 14, il culmine di quasi 20 anni di lavoro
L’Union Bordeaux-Bègles nella finale della Top 14, il culmine di quasi 20 anni di lavoro
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Alla fine, l’Union Bordeaux-Bègles è riuscita a raggiungere la finale della Top 14. Divenuto un peso massimo francese, il club girondino si offre l’opportunità di convalidare questo status con un titolo, 18 anni dopo la fusione.

Ci sono fusioni o associazioni che non avverranno mai. Quello delCanottaggio Bayonnais un tu Biarritz olimpica Per esempio. C’è quello sbucato dal nulla e abbandonato sotto la vendetta popolare, e pensiamo a quello tra i Stadio francese e il Corsa 92 nel 2017. E ci sono quelli per cui la tenacia di certe persone ha finito per ripagare: così ilUnione Bordeaux-Bègles nel 2006.

L’UBBè il risultato dell’associazione tra il Stadio del Bordeaux – 7 titoli di campionato francese, l’ultimo nel 1911 – e il Club Atletico Bègles-Bordeaux Gironde – due Brennus Shields nel 1969 e nel 1991. Dopo molte discussioni all’inizio del secolo, i due finirono per concordare il principio di un’associazione 50/50 e un nome infinito, Union Stade Bordeaux – Bordeaux Bègles Athletic Club (USBCABBG) che fortunatamente verrà semplificato in seguito.

E una città come Bordeaux – con la sua periferia – aveva proprio bisogno di una squadra davvero forte, nel cuore del Sud-Ovest, nel cuore della terra del rugby. Dall’ultimo titolo CABBG nel 1991, la regione stava attraversando un vero e proprio periodo di magra, periodo senza dubbio necessario per far sì che gli ultimi titubanti si arrendessero alla creazione di un colosso, e altri nostalgici del famoso “mostro a 16 zampe” perseguitato da un certo Bernardo Laporte durante il titolo (contro lo Stade Toulousain, che felice coincidenza).

Tuttavia ci sono voluti 18 anni prima che l’UBB entrasse nella Top 14. Perché, a parte una massiccia iniezione di capitali dall’estero, non si diventa un peso massimo schioccando le dita. Questo progetto ha dato inizialmente il primo posto alla formazione, favorendo una costruzione lenta, con 5 anni inizialmente per salire addirittura all’élite del rugby francese. Una volta fondato, il club ha fatto il primo passo installando un grande nome alla sua guida: Raffaello Ibanez.

L’ex capitano del XV di Francia ha contribuito a consolidare le basi gettate da un presidente, Laurent Marti, che è senza dubbio la ragione principale del successo del suo club. Dal suo arrivo alla guida nel 2007, ha continuato a far crescere il suo club passo dopo passo, senza mai prendere fuoco. E non arrendersi mai quando si verificavano battute d’arresto. Dopo la partenza di Ibañez, il periodo è stato un po’ travagliato finché nel 2019 abbiamo trovato l’uomo giusto con cui voltare pagina: Christophe Urios.

Un vincitore, campione di Francia la stagione precedente alla guida del Castres Olympique. Un allenatore che ha subito imposto la sua influenza, mettendo l’UBB in vetta alla Top 14 e rendendolo il favorito per lo Shield nel 2020. Prima di questo maledetto Covid e della cancellazione della stagione. Sacrilegio e soprattutto la sensazione che lo slancio nato da questa mezza stagione straordinaria stesse per scemare.

Da ? L’UBB è rimasto tra i primi 14 leader, poiché prima di questa stagione era semplicemente rimasto in tre semifinali consecutive. Ma tre semifinali perse, a conferma che gli ultimi gradini sono i più difficili da salire. Che costò notevolmente la testa Urio, le cui battute si rivoltarono contro di lui, senza che la società negasse il suo contributo, per mandare, dopo un periodo un po’ travagliato, Yannick Bru tentativo di raccogliere i frutti del lavoro del suo predecessore.

Qui è già in possesso della migliore stagione della storia dell’UBB. Dopo un ottimo inizio, il club visse un periodo meno florido, ma la sua qualificazione non fu mai veramente in pericolo. A ridosso delle ultime quattro europee, la spettacolare eliminazione degli Harlequins è stata senza dubbio una benedizione sotto mentite spoglie. La freschezza necessaria per chiudere bene la stagione ha pesato sabato scorso contro lo Stade Français, in un’estenuante guerra di trincea che ha finalmente portato alla finale.

E adesso ? Stade Toulousain, l’ultimo boss del rugby francese. UBB non è favorito. E se si inchinasse, sarebbe logico, e lascerebbe un ultimo gradino da salire, quello verso la gloria finale. Ma 18 anni dopo aver lanciato un progetto temperato, moderato e maturo, il frutto comincia ad avere un sapore dolce. Una lezione per gli investitori che hanno fretta di ottenere risultati: un club lavora solo con persone intelligenti a capo. Al saggio.

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