Le grandi sfide del prossimo governo di Bruxelles

Le grandi sfide del prossimo governo di Bruxelles
Le grandi sfide del prossimo governo di Bruxelles
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Crisi, crolli, bilancio in calo, ma anche successi: i risultati del governo di Bruxelles sono contrastanti

La difficile situazione di bilancio

Ce n’è uno, però, che difficilmente può essere nascosto sotto il tappeto: il situazione di bilancio. Il bilancio di Bruxelles, sotto la guida del ministro delle Finanze Sven Gatz (Open VLD), è infatti gravemente compromesso.

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Dovremo entrare in un conclave sul bilancio e non lasciarlo finché non avremo un percorso estremamente vicino al ritorno alla neutralità di bilancio.”

“Dovremo entrare in un conclave sul bilancio e non uscirne fino a quando non avremo un ritorno alla neutralità di bilancio.“, ha sottolineato David Leisterh, capo della lista MR. Numerosi partiti francofoni fanno della questione del bilancio una questione assolutamente centrale: è il caso del MR, degli Engagés e del Défi, che chiedono tutti una riduzione delle spese amministrative e una fusione di diversi partiti.

Zakia Khattabi, capo della lista Eco, è più moderato ma sostiene comunque la fine”spese lussuose come Kanal, il Biertempel o Neo (vasto progetto di riqualificazione dell’altopiano dell’Heysel, ndr)”, ma anche la metropolitana Nord.

I socialisti seguono una linea completamente diversa e non propongono alcun risparmio drastico. Ahmed Laaouej, capolista del PS, punta in particolare su un aumento dei finanziamenti federali per la Regione. Per il patron del PS di Bruxelles, il capitale deve soprattutto continuare a investire nei grandi progetti.

Ahmed Laaouej: “Il MR si prepara a servire la zuppa alla N-VA, come nel 2014”

Lo stato delle finanze di Bruxelles dipenderà anche dall’aumento del tasso di occupazione che, sebbene abbia recentemente superato quello della Vallonia, resta troppo basso nella capitale. Bernard Clerfayt (Défi), ministro incaricato del Lavoro, spera di poter imporre a ogni persona in cerca di lavoro un obbligo di formazione dopo un anno.

La metropolitana e la tassa chilometrica

IL metropolitana 3 emerge come l’altra questione fondamentale, direttamente collegata alla situazione di bilancio, dei negoziati previsti per la prossima legislatura. Soltanto Écolo si è pronunciato a favore dell’arresto del progetto della metropolitana Nord (tratte Nord-Bordet).

«Il progetto edilizio del secolo non deve finire con il fallimento dell’intera Regione»: ecologista isolato sul dossier Metro 3 ma fino a quando?

I negoziatori non potranno evitare una discussione approfondita su come finanziare questo progetto, il cui costo supera i 4 miliardi di euro. Per Sven Gatz la metropolitana può essere sostenuta solo tramite un partenariato pubblico/privato e con entrate finanziarie Mossa intelligente. Ricordiamo che questo progetto di tassa sul chilometro, presentato da Open VLD e Groen, è stato respinto dai socialisti all’inizio della legislatura.

Alloggio in discussione

Altra questione centrale: la crisi del alloggio. I metodi delle parti per risolverlo sono fondamentalmente diversi.

Su L’Echo, Ahmed Laaouej avverte: il controllo degli affitti sarà “un punto centrale dei negoziati”. Il PS vuole anche continuare la massiccia, ma costosa, politica di costruzione di alloggi sociali portata avanti da Nawal Ben Hamou e Rudi Vervoort (PS). Ecolo e MR sono invece contrari alla costruzione di nuove case popolari. Gli ambientalisti insistono soprattutto sull’importanza di non cementificare gli spazi verdi rimasti nella capitale, mentre il MR insiste sulla necessità di costruire alloggi privati ​​per aumentare l’offerta.

David Leisterh: “Vogliamo la presidenza del ministro di Bruxelles e non nuovi compromessi morbidi, la Regione non appartiene al PS e all’Ecolo”

Ciò solleva la questione della riforma norme urbanistiche nella capitale.

L’attuale governo ha effettuato una valutazione del Codice di pianificazione territoriale di Bruxelles (Cobat), una vera e propria bibbia della normativa urbanistica di Bruxelles, che apre la porta alla riforma nel corso della prossima legislatura.

Ma bisognerà prima far approdare il piano Buon Vivere (la riforma del Regolamento urbanistico regionale), bloccato politicamente nelle ultime settimane di legislatura. Questo lavoro approfondito, guidato dal Segretario di Stato per l’Urbanistica, Pascal Smet e poi Ans Persoons (Vooruit), dovrebbe consentire di modernizzare la normativa per la ristrutturazione e la costruzione degli edifici. “Faremo dell’adozione del Buon Vivere, tenendo conto delle osservazioni del Consiglio di Stato, una condizione per il nostro ingresso nel prossimo governo di Bruxelles.”, avverte il portavoce di Ans Persons.

L‘insicurezza, infine, è indicato come una priorità da tutti i candidati di Bruxelles, molti dei quali chiedono un migliore coordinamento tramite la Presidenza del Ministro di Bruxelles. Le soluzioni dovranno però provenire soprattutto dal governo federale, che ha le leve.

Come i partiti politici intendono salvare Bruxelles dal disastro finanziario

Il MR torna nella maggioranza?

Le priorità del prossimo governo di Bruxelles dipenderanno dai partiti che lo compongono. Sul piano politico, da parte fiamminga, la N-VA bloccherà l’insediamento del governo di Bruxelles, per cementarne l’ingresso nella maggioranza federale? Un’altra incognita risiede nella capacità e nella volontà di Groen di costituire una maggioranza a Bruxelles con la N-VA nel ruolo linguistico fiammingo.

Da parte francofona, secondo gli ultimi sondaggi, il MR sembra nella posizione ideale per porre fine a 20 anni di opposizione nella capitale. E David Leisterh sembra nella posizione migliore per occupare il posto di ministro-presidente di Bruxelles, mentre si vocifera che il suo migliore amico, Georges-Louis Bouchez, vorrebbe davvero il posto di ministro-presidente della Vallonia.

Il destino della maggioranza di Bruxelles potrebbe dipendere dai negoziati ad altri livelli di potere, tra più partiti. Ma prima di pensarci secondo roundil MR deve prima vincere le elezioni…

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