Lotto: punto di attrito tra cacciatori e agricoltori

Lotto: punto di attrito tra cacciatori e agricoltori
Lotto: punto di attrito tra cacciatori e agricoltori
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Di Editoriale Cahors
pubblicato su

7 24 maggio alle 7:00

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Nel Lot il clima è teso tra contadini e cacciatori. Questi ultimi, infatti, esprimono la loro insoddisfazione attraverso le voci di Christophe Bonnet e Thierry Noireau, della FDSEA. Sono in totale disaccordo con la federazione dei cacciatori di Lot che, secondo loro, hanno preso una decisione senza consultazione.

Recentemente si sono trovati di fronte al fatto compiuto: non più alcun risarcimento per i danni causati dai cinghiali nei campi di mais.

Una sovrappopolazione di cinghiali

Nel dipartimento la proliferazione dei cinghiali è una vera piaga. Impossibile contarli ma i ritiri sono passati da 4.900 nel 2022 a oltre 10.000 nel 2023. Tradizionalmente è la federazione dei cacciatori a risarcire gli agricoltori i cui raccolti sono stati attaccati. Per il 2023 l’importo ammonta a 800.000 euro.

Metta in guardia dagli agricoltori, la FDSEA è sorpresa da una decisione unilaterale che solleva interrogativi. Il cambiamento deriva dal fatto che la federazione di caccia offre agli agricoltori la rinuncia a un risarcimento in cambio delle recinzioni elettriche fornite gratuitamente dai cacciatori e di firmare una liberatoria per mancato risarcimento in caso di danni. Inoltre, se gli agricoltori non proteggessero i loro raccolti, la compagnia di caccia concederebbe una riduzione dal 50 all’80%.

Gli agricoltori sono scontenti

“Recintare il mais è un lavoro enorme e non è fattibile ovunque. Ci vuole tempo, un monitoraggio costante, in un periodo che va da maggio a ottobre, e in cambio, se avessimo dei danni non verremmo risarciti, per noi questo è inaccettabile. Sappiamo bene che le recinzioni non fermeranno i cinghiali. Oggi abbiamo un solo slogan: non firmare”, protestano all’unanimità i sindacalisti ferocemente contrari a questo provvedimento. Di solito l’intesa tra cacciatori e agricoltori va bene, ma questa è la goccia che fa traboccare il vaso.

Lo spiega la federazione venatoria

Michel Bouscary, presidente della federazione di caccia del Lot, argomenta questa decisione: “L’anno scorso abbiamo avuto un deficit di 400.000 euro a causa dell’aumento della cattura di cinghiali. Ci sono diverse soluzioni, prendere più cinghiali e proteggere i raccolti. Se le recinzioni sono installate correttamente non ci sono danni. Il problema è che alcuni agricoltori sono molto riluttanti a scegliere questa misura. Ma se continuiamo così, finiremo per fallire”.

Con le due azioni combinate, raccolta e protezione delle colture, la federazione di caccia spera di limitare i danni. Si parla addirittura di poter formare gli allevatori nella cattura dei cinghiali. “La popolazione di cinghiali è enorme nel territorio. Con inverni miti la selezione naturale non ha più luogo. Ma tutto è in atto sia a livello federale che a livello di protezione delle colture per cercare di contenere sia i cinghiali che i danni. Vi assicuro che il dialogo con gli agricoltori resta aperto”, conclude Michel Bouscary.

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Marie-Françoise PLAGÈS

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