L’aumento medio dei premi sanitari annunciato in settembre di oltre l’8% in Svizzera è stato uno shock. Tuttavia, secondo i dati degli assicuratori sui costi sanitari pubblicati per i mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, l’aumento continuerà. I dati elaborati dalla società SASIS mostrano che l’aumento dei costi tra il 2023 e il 2024 supera già la media nazionale del 6,6%.
Anche se la Confederazione comunicherà gli aumenti ufficiali dei premi solo quest’autunno, questa prima misurazione della temperatura dà il tono: sarà sicuramente rosso per i bilanci delle famiglie. E i cantoni francofoni sono in difficoltà: finora abbiamo registrato incrementi del 12% nel Giura e Neuchâtel, del 10% nel Vaud, del 9% a Friburgo e Ginevra e del 7% nel Vallese.
Di fronte a queste cifre, il direttore di santésuisse, l’associazione mantello degli assicuratori malattie, invita i politici a «fare i compiti». Verena Nold si dice “molto preoccupata” per l’andamento registrato nei mesi di gennaio e febbraio. Santésuisse chiede un adeguamento immediato dei prezzi dei farmaci e delle fatture dei laboratori, «in Svizzera da due a tre volte più alti che all’estero».
Verena Nold denuncia anche i costi eccessivi delle prestazioni ambulatoriali e chiede un nuovo sistema di prezzi. Il manager si rivolge anche ai fisioterapisti i cui costi aumentano del 10% all’anno. Santésuisse chiede loro in particolare un resoconto più trasparente della durata delle consultazioni. I cittadini svizzeri avranno la possibilità di contribuire al dibattito il 9 giugno con due votazioni. Uno mira a limitare i costi sanitari. L’altro propone, sulla base del modello vodese, di limitare l’importo delle fatture da pagare per i premi sanitari al 10% del reddito familiare.
In Svizzera negli ultimi anni i costi sanitari sono aumentati soprattutto tra i giovani. Anche i disturbi mentali hanno avuto un peso evidente nel bilancio tra il 2012 e il 2017.
