come Israele ha sparato alle telecamere che filmavano Gaza in diretta per AFP e Reuters

come Israele ha sparato alle telecamere che filmavano Gaza in diretta per AFP e Reuters
come Israele ha sparato alle telecamere che filmavano Gaza in diretta per AFP e Reuters
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In soli quattordici minuti, tra le 11:55 e le 12:09 del 2 novembre 2023, quattro esplosioni hanno scosso la Torre Hajji a Gaza. Gli ultimi tre piani dell’edificio ospitano gli uffici dell’AFP, da dove una telecamera filma l’enclave e ne trasmette le immagini in diretta. Fortunatamente la fotocamera non è danneggiata e registra tutto.

Un’ora prima, ne aveva catturato uno per la prima volta esplosione, che questa volta colpisce la torre Al-Ghefari, a 300 metri di distanza. È da qui che le telecamere del gruppo Media Palestine filmano, immagini distribuito in particolare dall’agenzia Reuters.

Chi c’è dietro queste esplosioni?

Il “Progetto Gaza”, un’indagine internazionale

Per più di quattro mesi, il collettivo Forbidden Stories ha coordinato un’indagine che ha coinvolto cinquanta giornalisti di tredici media internazionali, tra cui Il mondo, per documentare come le forze israeliane abbiano preso di mira i giornalisti dall’inizio della loro offensiva a Gaza. Mobilitando più di 120 testimoni, perizie balistiche, immagini satellitari, video, il consorzio di questo “Progetto Gaza” ha analizzato più di un centinaio di casi di giornalisti e impiegati dei media uccisi durante bombardamenti o attacchi di droni, tra loro, per strada o mentre facevano reportage. . Sebbene Israele neghi formalmente di aver preso di mira intenzionalmente i giornalisti, l’indagine ha rilevato, nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e nel sud del Libano, almeno quattordici giornalisti e operatori dei media uccisi o feriti mentre indossavano un giubbotto “stampa” perfettamente identificabile.

Il mondo, in collaborazione con Forbidden Stories e diversi media stranieri, ha analizzato nel dettaglio le immagini registrate dalle due agenzie di stampa e le immagini satellitari di Gaza. Queste prove, combinate con l’analisi di diversi esperti di armi e con analisi del suono, rivelano che queste esplosioni sono il risultato di colpi di granata, probabilmente effettuati da carri armati dell’esercito israeliano.

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Metodologia

Arthur Carpentier, Cella di indagine video, Marceau Bretonnier (Progettazione del movimento), Elisa Bellanger (Progettazione del movimento) et Mahé Richard-Schmidt (Montaggio) (con AFP e Reuters)

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