“Netanyahu e i coloni giocano all’irrimediabile e vogliono seppellire le possibilità di pace una volta per tutte”

“Netanyahu e i coloni giocano all’irrimediabile e vogliono seppellire le possibilità di pace una volta per tutte”
“Netanyahu e i coloni giocano all’irrimediabile e vogliono seppellire le possibilità di pace una volta per tutte”
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Sette mesi dopo l’inizio della guerra a Gaza, Elias Sanbar, ex ambasciatore palestinese presso l’UNESCO, saggista e traduttore francese del poeta Mahmoud Darwish, offre la sua analisi delle dinamiche politiche e militari in atto in Israele e nei territori occupati. Ha appena pubblicato, con Gallimard, “L’ultima guerra? »: Palestina, 7 ottobre 2023 – 2 aprile 2024nella collezione “Tracts” (nᵒ 56, 48 pagine, 3,90 euro).

Già sette mesi di guerra a Gaza. Quella che era iniziata come un’operazione di ritorsione in seguito all’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, si è trasformata in un massacro di proporzioni sconcertanti, che nulla sembra poter fermare. Come interpreti questo conflitto?

Questa guerra può essere affrontata come un “ritorno al punto di partenza”, radicalmente distinto da tutti gli scontri arabo-israeliani, perché ritorna alla guerra originaria tra il popolo palestinese e la comunità ebraica in Palestina. Descritta, giustamente, come “civile” da alcuni storici, questa guerra va dal voto del piano di spartizione della Palestina da parte delle Nazioni Unite (ONU), il 29 novembre 1947, all’entrata in guerra degli eserciti arabi, il 2 maggio 1947. 15, 1948, il giorno dopo la dichiarazione di indipendenza di Israele.

Quali sono le caratteristiche di questo tête-à-tête tra i due storici protagonisti del conflitto?

Ne vedo tre. I combattimenti mettono solo palestinesi ed ebrei gli uni contro gli altri, la guerra si svolge sull’intero territorio della Palestina storica, entro i confini della Palestina sotto mandato britannico, e contiene una dimensione esistenziale per entrambe le parti, perché la presenza dell’uno o dell’altro in La Palestina dipenderà dall’esito dei combattimenti.

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Gli elementi essenziali della Nakba [« catastrophe », en arabe, l’expulsion de près de 800 000 Palestiniens] ha avuto luogo durante questi cinque mesi e mezzo. Israele ha sempre nascosto il fatto che il 15 maggio 1948, il giorno in cui il primo soldato arabo entrò in Palestina, i palestinesi erano già rifugiati. Un’omissione essenziale per presentare la nostra espulsione come conseguenza dell’aggressione araba. Il 15 maggio 1948 cominciò un’altra storia.

In che modo la guerra in corso dal 7 ottobre 2023 è anche esistenziale, gemella di questa prima guerra del 1947-1948?

Una partita a scacchi iniziata il 7 ottobre, lanciata da un crimine di guerra commesso da Hamas palestinese, alla quale si è succeduto, per quasi sette mesi, un terrificante susseguirsi di crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano.

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