La nuova battaglia del ricercatore cinese che ha decifrato il Covid-19

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LETTERA DA SHANGHAI

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Lo scienziato Zhang Yongzhen, a Shanghai, il 13 dicembre 2020. DAKE KANG/AP

Alla fine ha riavuto il suo laboratorio, a costo di serate fuori e di una battaglia molto pubblica. Zhang Yongzhen, il primo ricercatore a pubblicare la sequenza del genoma della SARS-CoV-2 più di quattro anni fa, è in aperto conflitto con l’istituzione che ospita il lavoro del suo team. La vicenda venne alla luce il 28 aprile. Quella mattina, il signor Zhang e i suoi colleghi sono arrivati ​​al lavoro ma hanno trovato chiusa la porta del Centro clinico di sanità pubblica di Shanghai, nell’estremo sobborgo meridionale della città più popolosa della Cina. Il disaccordo con la direzione sulla fine del suo contratto si è intensificato.

Da uomo determinato, Zhang Yongzhen decide di organizzare un sit-in finché le guardie centrali non avranno aperto le porte. Postate dai suoi studenti ricercatori su Weibo, il Twitter cinese, le foto scattate da coloro che sono riusciti a stargli accanto lo mostrano stanco e scarmigliato, seduto su una sedia davanti alle guardie di sicurezza. Appare poi disteso su un materasso, sotto un piumone, mentre dorme fuori, con accanto un thermos, bottiglie d’acqua, sacchetti di cibo e sempre la squadra delle guardie. Le scatole a terra erano bagnate dalla forte pioggia. “Non me ne andrò, non mi arrenderò, lo faccio per la scienza e la verità”, ha scritto in un post che presto verrà cancellato sul social network. Lo scienziato resta fuori per tre notti.

Il signor Zhang ha iniziato a lavorare in questo laboratorio cinque anni prima. Dopo quasi due decenni presso il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, un’istituzione più vicina al governo centrale, è stato sedotto dal contatto con la direzione dell’istituto, legato alla prestigiosa Università Fudan. L’allora direttore, Zhu Tongyu, gli aveva promesso 3,5 milioni di yuan (450.000 euro) di finanziamento annuale affinché non perdesse tempo a cercare fondi e potesse concentrarsi su “ricerca scientifica di prim’ordine” sui virus; gli ha anche prestato la sua macchina. Zhang sarà orgoglioso di vedere il nome del centro comparire sei volte su riviste scientifiche Natura E cellula tra il 2018 e il 2020. Inizialmente lavoratore temporaneo, doveva essere insediato entro due anni.

Avanzamento cruciale per test e vaccini

Arrivano i primi giorni del 2020. Il 3 gennaio, il suo laboratorio riceve campioni di un paziente affetto da questo nuovo tipo di polmonite che sta colpendo la città di Wuhan. Nella rivista Tempo, ha raccontato come il suo team ha lavorato due giorni e due notti senza sosta, utilizzando le ultime tecnologie per stabilire per la prima volta la sequenza del genoma della SARS-CoV-2 il 5 gennaio. Contatta il primario di medicina respiratoria dell’ospedale centrale di Wuhan, nonché il Ministero della sanità, e si reca nella capitale dell’Hubei l’8 gennaio per spiegare ai funzionari sanitari locali la sua comprensione del virus, suggerendo misure di protezione pubblica.

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