Nel podcast Ombre e luci, Caterina Davydzenka, noto al grande pubblico grazie al personaggio di Hortense Rochemont in Qui inizia tuttosi abbandonò ad alcune confidenze. Dalla sua infanzia segnata da alcune prove e in particolare dai commenti dispregiativi di alcuni dei suoi insegnanti riguardo al suo abbigliamento, fino all'incidente che gli fece capire quanto fosse preziosa e fugace la vita, attraverso le sue relazioni amorose con il suo partner della serie Stéphane Blancafort, È senza falsa modestia che l'attrice 26enne ha accettato di costituirsi.
Qui inizia tutto : “Se mi annoio, me ne vado! “, risponde Catherine Davydzenka sulla sua partenza dalla serie TF1
A giudicare dai tanti fan che si sono affezionati a Hortense nel quotidiano TF1, non ci sono dubbi che la sua scommessa sia riuscita! Quanto alla questione se, dopo quattro anni, abbia fissato una data per lasciare la serie, ecco la sua risposta: “Sono dove voglio essere quando voglio, ammette. Finché mi sento a mio agio da qualche parte, rimango, ma se mi sento annoiato e il ciclo è finito, me ne vado. Non so mai quando accadrà, perché non è qualcosa che pianifico necessariamente. Ma dal momento in cui sento che il personaggio è finito e che è ora di andarsene, parto per nuove avventure. In realtà seguo il mio istinto.”. I fan possono stare tranquilli, per ora va tutto bene, come conferma in questa intervista.
Qui inizia tutto : Perché Catherine Davydzenka ha trasformato la sua voce nella serie TF1?
Va detto che molte persone hanno applaudito la sua composizione e in particolare il modo in cui ha trasformato la sua voce sullo schermo. “Quando ho accettato il ruoloconfida in questa intervista, Nemmeno io sapevo esattamente cosa avrei fatto. C'erano delle “premesse” nella sceneggiatura, ma non erano così precise. Concretamente il ruolo non aveva una descrizione particolare. Ha risvegliato un po’ la mia curiosità e la mia voglia di creare qualcosa”.. Nutrita dal suo debutto sul palco, Caterina Davydzenka poi spiega perché ha voluto creare un personaggio molto lontano da se stessa: “All'epoca avevo 22 anni e venivo dal teatro dove comporre era normale. Per me la base per interpretare un personaggio non è essere se stessi.(…). Pensavo che il mio compito fosse proprio cercare una forma di distanza da sé stessi e che tutta la piroetta consistesse nel trovare come far credere in essa..”
Il resto dell'incontro è disponibile sul podcast Ombre e lucicosì come gli incontri con Olivier Marchal, Audrey Fleurot, Nolwenn Leroy e Cécile Bois, tra gli altri!
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