Il rovesciamento del governo potrebbe portare, attraverso meccanismi di bilancio scarsamente controllati, ad un aumento generale delle tasse francesi? Questo è l'avvertimento inviato martedì 2 dicembre da Michel Barnier: “Quasi 18 milioni di francesi vedranno aumentare le loro imposte sul reddito (…) perché non avremo potuto inserire nella legge finanziaria la reindicizzazione prevista, che io ho previsto”ha dichiarato il capo del governo su TF1 e France 2, cercando di dissuadere i deputati dal votare per la censura. Poche ore prima, anche il ministro del Bilancio, Laurent Saint-Martin, aveva messo in guardia: quasi 400.000 nuove abitazioni sarebbero diventate “tassabile nel nostro Paese per tale irresponsabilità”. Questa prospettiva, presentata come un rifiuto da parte del governo, è tuttavia molto improbabile.
Qual è il rapporto tra censura e tasse?
Se il governo dovesse cadere con una mozione di censura, tutti i testi attualmente all'esame del Parlamento verranno sospesi, almeno fino alla nomina del nuovo governo. Tra questi ci sono i testi di bilancio in discussione in Parlamento e il più emblematico di tutti, il disegno di legge finanziaria (PLF) per il 2025, che quindi ha poche possibilità di essere adottato prima della scadenza del 31 dicembre 2024. Tuttavia, questo testo prevedeva, come ogni anno, una misura di “reindicizzare” della scala dell’imposta sul reddito, che ha un impatto diretto sul livello di tassazione dei francesi.
La censura governativa seppellisce definitivamente il PLF 2025?
La questione è dibattuta tra gli specialisti costituzionali. Alcuni giuristi ritengono che la caduta del governo Barnier porti automaticamente alla bocciatura definitiva del disegno di legge finanziaria 2025 (PLF), poi all'esame del Senato, come tutti gli altri progetti di legge in corso. “Il governo non poteva che garantire il disbrigo degli “attualità””, assicurano Aurélien Baudu, professore di diritto pubblico all'Università di Lille, e il suo collega dell'Università Paris-Cité, Xavier Cabannes. Altri sostengono, al contrario, che i testi non sono obsoleti e che nulla impedisce al nuovo governo di riprendere il bilancio da dove lo aveva interrotto. “Ci sono buone ragioni per credere che il PLF sopravvivrà alla mozione di censura”, spiega Julien Boudon, professore di diritto pubblico all'Università Paris-Saclay. E per aggiungere: “Il testo potrebbe essere ripreso da un nuovo governo, anche emendandolo in una commissione mista o in una nuova lettura, per esprimere le opinioni politiche di questi nuovi ministri. »
Cos’è la “reindicizzazione” della scala? ?
Per tenere conto dell'impatto dell'inflazione sui redditi dei francesi, il PLF prevede in generale di rivalutare le soglie degli scaglioni fiscali (del 2% nel PLF 2025 presentato da Michel Barnier, per esempio). L’idea è quella di compensare l’effetto dell’inflazione, che spinge i salari verso l’alto, per evitare di costringere meccanicamente i francesi a pagare più tasse se il loro reddito reale non aumenta.
Prendiamo l'esempio fittizio di una persona sola che dichiara un reddito di 17.000 euro per le tasse per l'anno 2024. Sulla scala reindicizzata prevista dal Sig. Barnier, questo contribuente pagherebbe 603 euro di tasse, contro 628 euro senza rivalutazione.