Le conseguenze della censura governativa nel “franceinfo e voi” di mercoledì 4 dicembre 2024

Le conseguenze della censura governativa nel “franceinfo e voi” di mercoledì 4 dicembre 2024
Le conseguenze della censura governativa nel “franceinfo e voi” di mercoledì 4 dicembre 2024
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Un governo Barnier al centro dell'attenzione, questo mercoledì 4 dicembre, mentre vengono esaminate in successione le due mozioni di censura presentate da La insoumise e dal Raggruppamento Nazionale. Il destino del primo ministro e del suo governo, più che incerto, preoccupa alcuni ascoltatori al centralino, che si interrogano sulla possibile continuazione delle discussioni sul bilancio 2025 Nel suo intervento televisivo di ieri sera, martedì 3 novembre, Michel Barnier ha infatti ha promesso a 18 milioni di francesi un aumento delle tasse, se il suo governo fosse stato censurato.

Un revisore dei conti, tassista iscritto all'albo di Parigi – professione che aveva manifestato nei giorni scorsi contro il nuovo progetto di convenzione con l'assicurazione sanitaria – si chiede allora: “SSe il governo viene censurato, quali sono i prossimi passi? Cosa accadrà a questo bilancio?“Benjamin Morel, politologo, docente di diritto pubblico alla Parigi II Panthéon-Assas e autore di “Il Parlamento, tempio della Repubblica dal 1789 ai giorni nostri“, edito da Passés/Composés, gli risponde: “SSe Michel Barnier dovesse cadere, a priori il bilancio sarebbe sospeso. Crediamo che la Finanziaria, nonostante tutto, resti in discussione perché la caduta di un governo non renda obsoleti i testi.Una discussione sullo stesso testo, per quanto incerta, avverte il costituzionalista, poiché per un governo dimissionario: “chi siede in panchina? Chi esprime il proprio parere sugli emendamenti?Da un punto di vista puramente procedurale, spiega poi Benjamin Morel, la più probabile è che il bilancio 2024 venga rinnovato per il 2025.

“È solo un modo per risparmiare tempo e superare l’inverno, ma poco più”

Benjamin Morel

franceinfo

Se cade il governo, la domanda che poi verrà posta a Emmanuel Macron è: “cosa facciamo?” continua Aurélie Herbemont, del servizio politico di franceinfo, mentre molti si interrogano sul futuro e Michel Barnier ha già escluso la possibilità di essere rinominato. “Potremmo mantenere per qualche giorno un governo dimesso. La prova, quest'estate, Gabriel Attal è rimasto dimesso per quasi due mesi” risponde Aurélie Herbemont, ma molti non vogliono rivivere il “telenovela quest'estate, con tutte le incertezze che ne derivano“.

Armel Balogog, della cellula Vero o Falso di franceinfo, è interessato alla cifra avanzata da Michel Barnier, che ha promesso aumenti delle tasse a 18 milioni di francesi: “un dato tratto da un rapporto dell'Osservatorio francese della situazione economica che mette in dubbio l'impatto di un possibile congelamento della tariffa dell'imposta sul reddito”. Nel suo rapporto, l'Osservatorio spiega che questo congelamento impedirebbe di tener conto dell'evoluzione dell'inflazione, il che penalizzerebbe “17,6 milioni di famiglie francesi che dovrebbero pagare più tasse se il bilancio 2024 fosse rinnovato. Diventerebbero infatti imponibili anche quasi 400.000 famiglie” aggiunge Armel Balogog. In ogni caso, in teoria, poiché aggiunge che se si nominasse un nuovo governo e si approvasse un bilancio, questo potrebbe indicizzare nuovamente la tassa sull'inflazione. La stessa RN ha già accennato alla possibilità di un emendamento che impedirebbe questo aumento delle tasse, e il PS, dal canto suo, parla già di un progetto di legge finanziaria di modifica a partire dal gennaio 2025, che consentirebbe anche di rimediare a questo fallimento di bilancio.

Da parte sua, Pierrette lancia un appello al campo presidenziale: “L’attuale Assemblea Nazionale è il risultato di un fronte repubblicano tra il primo e il secondo turno delle elezioni legislative di giugno-luglio 2024. Non capisco perché ora i macronisti, che erano molto contenti di avere i voti della LFI, rifiutino di allearsi con la PFN?“. Un'allusione diretta a Gabriel Attal, che ha citato da parte sua “un patto di stabilità“con tutti i deputati, il che escluderebbe la RN, ma”che inoltre non arriva fino a LFI” specifica Aurélie Herbemont. “Il verme era nel frutto fin dall'inizioaggiunge, possiamo considerare che la sera del secondo turno delle elezioni legislative, a vincere è stato il fronte repubblicano. Solo che molto presto la sinistra, arrivata in testa, ha preteso di governare un po’ da sola“. Molto probabilmente anche una strategia da parte di Gabriel Attal, per “fratturare il nuovo Fronte Popolare” aggiunge, da parte sua, Benjamin Morel. “Un pio desiderio“secondo il costituzionalista, nella misura in cui i socialisti non possono uscire dall'alleanza:”se domani sarò un candidato socialista, di fronte a un ribelle, in un caso su due sarò mortoNon ha senso, quindi, correre il rischio di perdere le proprie sedi in vista del prossimo scioglimento.

Questa crisi politica, e questo blocco, non significa che sia”è ora di cambiare la Costituzione?” Philippe chiede infine al centralino. “Pensare ad una riforma delle istituzioni, si rallegra il costituzionalistascherza Benjamin Morel, ma nel brevissimo termine dobbiamo soprattutto riuscire ad avere un bilancio e a staccare la maggioranza“. Certe riforme istituzionali, auspicate da Benjamin Morel, potrebbero “rendere il sistema più fluido, ma questo non risolve il problema” conclude.

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