La portavoce del gruppo RN all’Assemblea nazionale, Laure Lavalette, è stata ospite della serata di franceinfo, lunedì 13 gennaio.
Pubblicato il 13/01/2025 20:25
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“Non ci aspettiamo molto”stima Laure Lavalette, deputata del Var e portavoce del gruppo RN all’Assemblea nazionale, invitata a Franceinfo lunedì 13 gennaio, alla vigilia del discorso di politica generale di François Bayrou. “Non credo che avremo annunci fragorosi che cambieranno la vita dei francesi”, aveva predetto.
Tuttavia non lo è “non c’è modo” che l’Assemblea Nazionale presenti una mozione di censura. “Non siamo qui per rovinare il dibattito e ciò che conta è ciò che ci dirà François Bayrou. Non censuriamo a priori. Se il signor Bayrou è lì per fare Bayrou, sicuramente sarà complicato, ma se è lì per ascoltare le aspirazioni dei francesi, allora è probabile che riusciremo a lavorare insieme”.stima Laure Lavalette.
Alla domanda sulla sua opinione su una possibile sospensione dell’ultima riforma delle pensioni, negoziata dalla sinistra fuori dalla LFI, Laure Lavalette si sottrae ritenendo che François Bayrou “non lo faranno e che i francesi dovranno aspettare che Marine Le Pen nel 2027 ritorni e abroghi questa riforma delle pensioni che è stata ingiusta e cinica”.
Se la riforma viene sospesa, si esclude dirlo “grazie te ne sei andato” e critica la scelta del nuovo primo ministro di negoziare con il Partito socialista piuttosto che con la RN, ma respinge il fatto che il suo partito pagherebbe la censura nei confronti del governo Barnier. “In ogni caso non voteremo questo bilancio ma presenteremo emendamenti per migliorarlo”conclude Laure Lavalette.
Per quanto riguarda la proposta del ministro della Giustizia Gérald Darmanin, di isolare a partire da quest’estate i 100 maggiori trafficanti di droga in un unico carcere, il deputato ritiene che “sta andando nella giusta direzione” e ha detto che lo capiva “Potrebbe piacere ai francesi” ma dice di dubitare che la misura venga effettivamente attuata: “Il problema con Gérald Darmanin è che siamo abituati a sentirlo parlare e meno ad osservare i risultati. Si muove molto.” Lei ritiene che sia giustizia “mancanza di risorse” e desidera che il “15mila posti di carcere promessi da Emmanuel Macron” vedere la luce del giorno.
Per quanto riguarda il rammarico espresso da Marine Le Pen per aver escluso suo padre, Jean-Marie Le Pen, dal Fronte Nazionale nel 2015, Laure Lavalette sottolinea che “il politico non aveva una mano che tremasse” e quella lei “non pentirti di averlo fatto” ma in quanto figlia di Jean-Marie Le Pen, “deve essere stato complicato”.
Laure Lavalette conferma che parteciperà all’omaggio pubblico a Jean-Marie Le Pen organizzato giovedì 16 gennaio a Parigi, aggiungendo che tutti i deputati della RN sono invitati ad andare ma che lei non parteciperà “non lo so” se lo faranno tutti. “Renderemo omaggio a questo politico visionario sull’immigrazione e la globalizzazione che ha unito la destra nazionale”lei giustifica.
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